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Frasi offensive su Facebook, condannato a 400 euro

Quattrocento euro di pena e mille euro di risarcimento alla parte offesa. E’ la sentenza emessa dal giudice monocratico del tribunale di Vasto Michela Iannetta, per A.C., 30 anni, di Atessa, che qualche mese fa non condividendo l’opinione di Antonio Turdò, presidente del comitato ProTrignina, lo irrise su Facebook lascandosi andare a considerazioni poco gentili sulle facoltà del rivale. Condividendo gli indirizzi della cassazione il giudice Iannetta ha ribadito che il giudizio di critica è legittimo ma non è legale offendere persone di cui non si condivide il modus operandi.

Soddisfatta l’avvovato Isabella Mugoni che rappresenta la parte civile. Altrettanto soddisfatto Turdò. La diffamazione attraverso Facebook è aggravata dal fatto che viene utilizzato un mezzo pubblicitario. Fondamentale è stata la sentenza n. 50 del 2 gennaio 2017 della Cassazione.

“Quella sentenza“, ha ribadito l’avvocato Mugoni, “è stata un passo importante verso la sensibilizzazione di molti utenti che considerano il web uno spazio in stile far west nel quale dare sfogo a qualsiasi istinto e a giudizi offensivi”.

Paola Calvano (Il Centro)

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