Rubinetti a secco durante il giorno in molte zone della città e il dubbio, paventato da alcune associazioni, che la perenne presenza di aria nelle condotte possa tramutarsi in un danno per i cittadini. A ventilarlo è Carlo Centorami, che in qualità di responsabile di “Vasto Libera”, ha scritto al sindaco Francesco Menna e al presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe per segnalare il fenomeno e per sapere se possa avere ripercussioni sulle bollette recapitate ai contribuenti.
Il presidente del sodalizio non contesta solo l’assenza di acqua in molte zone della città, per troppe ore durante il giorno anche nei mesi invernali, ma solleva dubbi anche sul funzionamento dei contatori “che potrebbero conteggiare l’aria che passa negli stessi e negli ultimi tempi troppo presente all’interno delle tubature”.
Centorami chiede se “siano state installate opportune valvole di sfiato a lato o in prossimità delle valvole elettriche e quale sia la loro dislocazione visto che il fenomeno di aria nei tubi si verifica in quasi tutte le zone di Vasto. L’installazione di valvole di chiusura comandate elettricamente a distanza è stata pubblicizzata come grande risparmio economico”, prosegue il presidente del sodalizio, “in realtà, alla quotidiana mancanza di acqua potabile in tutte le zone di Vasto, si aggiunge la perenne presenza di aria all’interno delle condotte che fuoriesce dai rubinetti al ritorno dell’acqua corrente, aria mai in quantità così abbondante. Considerato che i contatori sembra siano molto sensibili al passaggio di aria al loro interno sorge il dubbio che venga conteggiata come consumo”, chiosa Centorami.
Una questione non di poco conto per l’associazione che chiede alla Sasi di attenzionare il fenomeno “che porterebbe anche un notevole potenziale danno economico a tutti i cittadini vastesi” e di avere risposte celeri in merito.
Anna Bontempo (Il Centro)