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C’è un esposto dietro il centro migranti chiuso

“Le  violazioni che hanno portato alla chiusura del Centro di accoglienza straordinaria, allestito all’interno dell’ex convento di Sant’Antonio, sono state segnalate alla Procura con un esposto presentato il 14 novembre scorso”. Nicola De Santis, coordinatore della Lega per l’Alto Vastese, svela alcuni particolari dopo l’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Chieti che, di concerto con i reparti speciali dell’Arma, hanno effettuato alcune verifiche nella struttura. Gli accertamenti hanno portato alla luce numerose e gravi carenze sotto il profilo igienico-sanitario, con la conseguente  chiusura del Cas e il trasferimento dei 56 immigrati in altri Centri del Chietino.

“Ho presentato un esposto alla Procura il 14 novembre scorso”, racconta De Santis, “con cui chiedevo di intervenire al fine di verificare l’esistenza delle autorizzazioni ed, in caso di assenza delle stesse, di accertare  eventuali profili di reato, assumendo i provvedimenti ritenuti opportuni e necessari. Se il Centro è stato chiuso è solo merito della Lega e non certo del sindaco di San Buono che era al corrente delle irregolarità e non ha fatto assolutamente niente”, incalza il rappresentante del Carroccio che alla magistratura aveva segnalato, dopo un accesso agli atti, l’assenza di autorizzazione per il cambio di destinazione d’uso, trattandosi di un ex convento sottoposto a vincoli. Insomma,  sulla chiusura del Centro si apre una polemica politica in piena regola, con il coordinatore della Lega che accusa l’amministrazione comunale e quest’ultima che rispedisce le critiche al mittente.

 “Un anno fa ho fatto presente la situazione a tutti gli enti preposti”, spiega il sindaco Nicola Filippone, “ho segnalato che quella struttura non era idonea ad accogliere i migranti e che non c’erano le condizioni. Ho messo tutto nero su bianco. Oggi finalmente sono state accertate una serie di criticità igienico-sanitarie e  non posso che ritenermi soddisfatto. Ma ci tengo a precisare che i Cas sono di competenza della Prefettura e che i comuni possono fare ben poco”.

I controlli nell’ex convento di Sant’Antonio sono scattati lo scorso 12 dicembre. A distanza di una settimana la Prefettura di Chieti ha disposto il ricollocamento d’urgenza dei 56 ospiti del Cas gestito dal Consorzio Matrix in altre strutture della provincia.

Anna Bontempo (Il Centro)

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