E’ stato stipulato il 21 dicembre scorso il nuovo contratto con la Pulchra, società un tempo partecipata che dopo la vendita della quota detenuta dal Comune, è diventata totalmente privata. Per cinque anni, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023, il servizio di igiene urbana avrà una nuova gestione che si spera possa imprimere una svolta decisiva nella raccolta differenziata che stenta ad arrivare al 65%. Per superare tale percentuale è intenzione della società, che fa capo all’imprenditore vastese Giovanni Petroro, mettere in campo una serie di azioni tra cui l’avvio di campagne informative e di sensibilizzazione su tematiche ambientali.
In particolare il contratto prevede l’organizzazione di incontri pubblici e di giornate ecologiche, eventi sul territorio, spot e incontri di formazione nelle scuole. Iniziative la cui finalità dovrebbe essere quella di far capire ai cittadini quanto sia importante selezionare in casa i rifiuti domestici, la maggior parte dei quali può essere avviata a riciclo con indubbi vantaggi economici ed ambientali. Peccato però che nel contratto quinquennale che il Comune ha sottoscritto nei giorni scorsi con la Pulchra non si faccia minimamente cenno alla “tariffa puntuale”, un meccanismo che consentirebbe ai vastesi di pagare esattamente la quantità di pattume che ciascuno effettivamente produce, con conseguente notevole risparmio per i single e per i piccoli nuclei familiari.
Insomma, un’altra occasione persa per far pagare di meno i cittadini ed invogliarli a fare la raccolta differenziata, come ha ricordato in uno degli ultimi consigli comunali, Alessandra Cappa (Lega). Per le minoranze l’assenza della tariffa puntuale non è che una delle tante criticità del nuovo contratto sottoscritto dal Comune il 21 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui l’ente attraverso una determina dirigenziale firmata da Stefano Monteferrante ha anche autorizzato il sub-appalto a favore della ditta FD Servizi Srl di Vasto, delle attività di spazzamento manuale, pulizia aree verdi e tombini, oltre alla pulizia delle spiagge.
Insomma, per il servizio di igiene urbana si apre un nuovo capitolo all’insegna della privatizzazione. Una scelta che, sebbene difesa a spada tratta dal sindaco Francesco Menna, secondo il quale il vero danno per le casse municipali ci sarebbe stato senza la vendita delle azioni, le minoranze non hanno esitato a stigmatizzare. L’opposizione ha anche chiesto l’annullamento in autotutela della procedura di gara, sulla scorta di una serie di perplessità sia in ordine alla stima del valore delle quote (soggetta a tre valutazioni da parte della commercialista incaricata), sia in merito al contratto quinquennale che il Comune ha stipulato di recente e sul quale pende un ricorso presentato all’Anac dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle.
Anna Bontempo (Il Centro)