Potrebbe arrivare dalla Regione lo stop al conferimento di rifiuti extra-regionali nella terza vasca del Civeta, che oggi accoglie il pattume non solo dei comuni consorziati ma anche di Puglia, Campania, Marche e Lazio, con conseguente esaurimento della capienza dell’invaso la cui vita si è ridotta da 15 a 8 anni. Tale eventualità è prevista nella procedura di rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia), avviata in seguito ad un esposto presentato al Prefetto di Chieti da Camillo D’Amico. A ricordarlo è lo stesso consigliere comunale di minoranza di Cupello.
“Questi fatti intendo sottolinearli ed evidenziarli non certo per intestarmi delle inutili medagliette al merito, ma per rimarcare il principio che gli investimenti nel delicatissimo comparto dei rifiuti vanno concordati e governati con attenzione dalle istituzioni e non supinamente subiti come stava accadendo in seguito alla discutibile iniziativa avviata dalla Cupello Ambiente s.r.l.”, rimarca D’Amico, “la nostra forte e costante azione sia sul piano istituzionale sia di natura pubblica, l’importante mobilitazione popolare promossa dall’apposito Comitato nato per la difesa degli interessi generali del Vastese sono cose utili, positive ma largamente insufficienti. Solo con una comune e partecipata regia istituzionale sarà possibile tornare ad avere un’ autodeterminazione del nostro territorio nel disegnare uno sviluppo economico e sociale per il futuro”.
D’Amico aggiunge che i cittadini chiedono risposte sul futuro del Civeta e sul suo ruolo nell’ambito del piano regionale dei rifiuti. “Quali garanzie ci sono non solo per mantenere i livelli occupazionali, ma anche quali attività produttive parallele potrebbero trovare allocazione nel territorio ora che è stata disegnata la Zona Economica Speciale (Zes) e questa parte del territorio ci sta dentro?”, sono gli interrogativi posti dal consigliere.
Anna Bontempo (Il Centro)