“Mi è stato impedito di misurarmi sul terreno elettorale perché qualcuno ha voluto evitare a tutti i costi un confronto, usando veti tramite i gruppetti provinciali e regionali di MdP articolo 1”.
Marco Marra, consigliere comunale della lista civica “Si per Vasto”, spiega così la sua mancata candidatura alle prossime elezioni regionali, sfumata alla vigilia della presentazione delle liste. Marra si sarebbe dovuto presentare nella lista “Abruzzo in Comune” a sostegno di Giovanni Legnini, andando a fare concorrenza all’assessore all’ambiente Paola Cianci, eletta nel 2016 nelle file di “Si per Vasto” e che oggi corre in un’altra lista “Progressisti per Legnini”. Insomma, un derby mancato sul quale sono circolate diverse voci negli ambienti politici locali e che lo stesso consigliere ha voluto chiarire.
“Non è il tempo delle polemiche e della resa dei conti perché le energie vanno concentrate affinchè Legnini possa riprendere in mano le redini della Regione Abruzzo”, attacca Marra, “ma per amore della verità devo precisare che il coordinatore locale Francesco Del Viscio mi telefonò per propormi di lasciare la lista per cui ero stato proposto ed entrare in quella dei Progressisti. Una proposta per chi sa leggere la politica, evidentemente poco seria. Al mio rifiuto, il gruppo regionale e provinciale di Art.1, sotto le pressioni e i nervosismi dell’assessore Cianci, ha posto il veto alla mia candidatura, addirittura minacciando di non presentare la lista nella circoscrizione di Chieti e mettendo fortemente in imbarazzo Giovanni Legnini.
Sono uscito da Art. 1 MdP dopo le elezioni politiche di maggio perché non ho condiviso le scelte del gruppo dirigente nazionale; ho espresso le mie idee e la mia posizione durante un assemblea locale, comunicando pertanto di non ri-tesserarmi e di rispettare comunque gli impegni con la lista civica comunale “Si perVasto”. Pertanto, essendo libero da Art.1 MDP, sono altrettanto libero di fare le mie scelte politiche.
Resto pur sempre un amministratore con la sua storia e il suo bagaglio politico e culturale. A perderci non sono stato io ma la sinistra locale, soprattutto in un momento storico di ricostruzione, sulla quale nessuno ha la ricetta e la soluzione e dove un sano confronto, anche su idee diverse, poteva essere un opportunità di crescita”.
Anna Bontempo (Il Centro)