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Abruzzo al voto con l’economia in ripresa grazie all’export

L’Abruzzo va alle elezioni regionali del 10 febbraio con un’economia in ripresa grazie soprattutto al traino dell’export, al netto calo della disoccupazione giovanile e a una moderata crescita del credito. In base ai dati del rapporto regionale di Bankitalia, nei primi nove mesi del 2018 la ripresa dell’attività nel settore industriale si è consolidata. La crescita del fatturato ha riflesso il buon andamento della domanda interna e di quella estera. Bisognerà vedere però come il rallentamento dell’economia italiana impatterà sulla regione.

Export cresciute del 21% negli ultimi anni. Le esportazioni, sebbene in rallentamento rispetto all’anno precedente, sono cresciute a un ritmo superiore alla media nazionale. Tra il 2014 e il 2017 l’incremento dell’export è stato del 21,2%, un dato superiore alla media nazionale (12,6%). I dati relativi ai primi nove mesi del 2018, dicono che a trainare le esportazioni è di gran lunga il settore degli autoveicoli (l’automotive è il polo industriale principale dell’Abruzzo, ndr), con vendite all’estero da 2,8 milioni di euro.

Disoccupazione giovanile in forte calo. La disoccupazione è in calo (11,7% nel 2017 contro il 12,6% del 2014) anche se resta leggermente al di sopra della media nazionale (11,4%). Ma a colpire è soprattutto il dato della disoccupazione giovanile, crollata dal 47,4% del 2014 al 31,3% del 2017 (34,7% in Italia). Il miglioramento del quadro occupazionale ha riguardato soprattutto i lavoratori dipendenti, in particolare quelli assunti con contratto a tempo determinato. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni ha continuato a ridimensionarsi.

Credito in moderato aumento. Nel primo semestre del 2018, in base al rapporto Bankitalia, il credito in regione è cresciuto moderatamente. L’incremento dei finanziamenti è stato più intenso per le famiglie, sia per l’acquisto di abitazioni sia, soprattutto, per il credito al consumo. I prestiti alle imprese medio grandi sono cresciuti, mentre è proseguito il calo per quelle di piccola dimensione. Tra i singoli comparti, sono aumentati i prestiti alle imprese del manifatturiero e dei servizi, mentre è proseguita la flessione nelle costruzioni. L’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti si è ulteriormente ridotta, pur rimanendo più elevata nel confronto con il dato nazionale; la qualità del credito risulta migliore nel comparto manifatturiero, mentre maggiori difficoltà di rimborso persistono nel settore edile. (Andrea Gagliardi e Andrea Marini Il Sole 24 Ore)

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