Crediamo che sia una vera e propria forzatura bizzarra la scelta del Sindaco di ricorrere all’avvocatura comunale per portare al Consiglio di Stato le ragioni di un concorso – quello per il direttore del Nuovo Polo Artistico – sonoramente bocciato dal Tar.
Menna, dopo aver provato a scaricare le imprecisioni e gli errori del concorso sulla “struttura amministrativa e burocratica”, cioè sui dirigenti che lui stesso ha scelto, ha deciso di incaricare l’avvocatura di fare ricorso contro l’ordinanza del Tar di Pescara al Consiglio di Stato.
Un atteggiamento forzato e bizzarro, per vari motivi: in primo luogo perché non si capisce per quale motivo vada impiegato denaro pubblico per difendere le ragioni di un vincitore (Bellafronte) contro un suo concorrente ricorrente (Ungureanu), quando l’interesse dell’Ente dovrebbe essere solo quello di avere un direttore del Polo Artistico con i giusti requisiti, senza favoritismi.
In secondo luogo non si capisce perché, allorquando il Tar diede ragione a Bellafronte, Lapenna non fece nessun ricorso ulteriore, mentre oggi a parti inverse Menna fa l’esatto contrario.
Infine non capiamo chi sosterrà i costi di una probabile sconfitta del Comune davanti al Consiglio di Stato: temiamo che la sconfitta, se sconfitta sarà, verrà pagata da tutti i contribuenti vastesi, che dovranno sostenere i costi di una amministrazione che prima sbaglia i bandi e poi persevera nella difesa dei suoi errori.
Il Sindaco Menna smetta, quindi, di considerare l’avvocatura comunale come una specie di “braccio armato” della amministrazione di sinistra e rispetti le sentenze dei giudici.
Ripeta il concorso entro sessanta giorni come prescritto dall’ordinanza dei giudici amministrativi pescaresi, senza esporre il Comune al rischio di ulteriori costi in caso di soccombenza al Consiglio di Stato. Se non lo farà, se persisterà in questo intento di fare valere ragioni di parte, ci riserviamo di portare la questione in consiglio comunale o di coinvolgere altre autorità di controllo, di fronte a quello che a noi sembra un atteggiamento errato, poco umile, e soprattutto irrispettoso delle ragioni pubbliche.
Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia)
Guido Giangiacomo (Forza Italia)
Alessandro d’Elisa (Gruppo misto)
Francesco Prospero (Fratelli d’Italia)
Edmondo Laudazi (Il nuovo faro)