Uno degli imputati non era in aula. Detenuto per altri reati non era presente all’udienza. E’ stata per questo rinviata al 12 febbraio l’udienza preliminare per i tre giovani accusati di essere gli autori della rapina fatta il 3 maggio 2017 all’ufficio postale di Monteodorisio. Quel giorno un giovane entrò nell’ufficio postale di via Monaco e, pistola in pugno e calzamaglia sul viso, dopo aver legato il direttore, portò via 65mila euro.
Una rapina-lampo fatta pochi secondi dopo l’apertura, mentre nell’ufficio c’era solo il responsabile, Elio Leone. I tre presunti responsabili, a giudizio dei carabinieri che hanno condotto le indagini, sarebbero S.C., 26 anni, di Lanciano residente a Vasto ,A.R., 27 anni, di Vasto, e V.B., 23 anni, di Vasto. Quest’ultimo ieri non era in aula. Per questo il suo legale, l’avvocato Raffaele Giacomucci ha chiesto e ottenuto il rinvio.
La posizione più delicata è quella di S.C. che deve rispondere anche delle minacce al direttore aggravate dall’utilizzo di un’arma e acquisto e uso di una moto rubata. A difendere S.C. è l’avvocato Francesco Bitritto. Il legale contesta le accuse al suo cliente e ritiene sia estraneo alla rapina». “Non lo dico io”, spiega l’avvocato Bitritto “ma le immagini registrate dalle telecamere”. Il rapinatore, secondo gli investigatori, arrivò e fuggì in sella a una moto con targa falsa. Quando il direttore, colto da malore per lo spavento, chiamò i carabinieri, l’autore del colpo era lontano.“Non era sicuramente il mio cliente” afferma Bitritto che il 12 febbraio cercherà di dimostrarlo al gup.
Paola Calvano (Il Centro)