Incontro fra azienda e sindacati il prossimo 28 gennaio all’ombra del palazzo di vetro per valutare la situazione in casa Pilkington. Del periodo di cassa integrazione in deroga contingentata all’imponente piano di investimenti annunciato dalla Pilkington Italia a giugno e al nuovo piano industriale, che nel 2019 porterà nuove produzioni nello stabilimento di Piana Sant’Angelo e in quello di Settimo Torinese, è già trascorso un trimestre. L’azienda il 28 riferirà ai sindacati benefici e problemi ancora da risolvere. Una grossa incognita resta il mondo dell’auto. La frenata nelle vendite auto ha costretto Pilkington a una lunga sosta a fine anno.
“Cosa aspettarsi dal 2019?”, dice Emilio Di Cola segretario provinciale Fiom. “Il 28 gennaio parleremo di questo ma anche degli effetti del nuovo investimento e soprattutto se dopo la rivoluzione sulle pensioni il numero di esuberi è calato“.
Nel 2018 Pilkington ha investito 30milioni a San Salvo (20 per sostituire gli impianti obsoleti, altri 10 per le nuove attrezzature). Pilkington ha chiesto alla politica di essere supportata nel piano di investimenti con un anno di cassa integrazione. E’ stata accontentata.
Emilio Di Cola preferisce mantenere una linea prudente e pacata. “Posso dire”, afferma “che l’impegno dei dirigenti e dei sindacati per ridurre gli esuberi è forte”. Istituzioni, azienda e sindacati hanno creato la tanto agognata squadra che facendo muro , dalla scorsa estate, ha portato avanti fra mille difficoltà un progetto che potrebbe costituire una nuova primavera per l’industria locale.
Il presidente Graziano Marcovecchio, il suo braccio destro, Roberto Minenna, i sindacati e la Regione sono impegnati a far si che si allontani lo spauracchio degli esuberi. All’orizzonte ci sono diversi progetti che potrebbero ridurre il loro numero. Oltre ai 30 milioni di investimenti i dirigenti del colosso vetrario hanno trasferito a San Salvo le lavorazioni della fabbrica polacca di Chielow : 250mila pezzi l’anno.
Al momento i posti a rischio sono 85. Se con l’abolizione della legge Fornero, ci saranno lavoratori che decidono di andare subito in pensione il numero di esuberi potrebbe ridursi. “In questi mesi sono successe diverse cose”, dice Emilio Di Cola. “Il 28 vedremo se in futuro sarà possibile lavorare con meno timori”.
Per i prossimi mesi ci sono ancora diverse incognite economiche e politiche che possono influire sul mercato dell’auto e di conseguenza sulle aziende che gravitano attorno all’auto. Pilkington è fra queste. I competitor della Pilkington sono tanti e non solo le aziende cinesi, ma anche le consorelle europee. A San Salvo si continua a lavorare con impegno per vincere anche le battaglie più dure con la qualità.
Paola Calvano (Il Centro)