E’ stata rinviata al prossimo 23 maggio la prima udienza sulla morte di Giuseppe Pirocchi e Silvia D’Ercole i coniugi di Scerni deceduti il primo maggio del 2017 dopo essere scivolati nel fiume Orta nel comune di Caramanico. Un difetto di notifica ad uno degli imputati – il direttore del Parco Nazionale della Maiella, Oremo Di Nino – il motivo del rinvio. il 23 maggio compariranno davanti al gup del tribunale di Pescara, il sindaco di Caramanico, Simone Angelucci, e lo stesso direttore del Parco Nazionale della Maiella, Oremo Di Nino. L’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo.
I due imputati sono assistiti dagli avvocati Alessandro Margiotta e Stefano Di Nino del foro di Sulmona e Giacomo Nicolucci del foro di Lanciano. I familiari delle vittime si costituiranno parte civile. Ad assisterli i legali Giuliano Milia, Arnaldo Tascione e Francesco Tascione che citeranno come responsabili civili l’Ente Parco Maiella e il Comune di Caramanico. L’indagine della Procura di Pescara ha escluso l’ipotesi della fatalità o dell’imprudenza da parte delle vittime, mentre ha fatto emergere le presunte responsabilità omissive legate alla mancata segnalazione dei pericoli.
Gli investigatori alla luce delle risultanze investigative e delle perizie, hanno escluso “la tragica fatalità o l’imprudenza da parte delle vittime”.
LA TRAGEDIA. Si erano addentrati in una zona interdetta per ammirare meglio lo spettacolo offerto dalle rapide di Santa Lucia, lungo il fiume Orta di Caramanico Terme. A scivolare per prima la donna. Poi il marito ha tentato di riafferrarla, ma entrambi sono stati inghiottiti dalle rapide davanti ai figli di 5 e 8 anni. La tragedia è avvenuta nell’arco di pochi secondi. Dopo l’allarme dato si sono mobilitati il 118, i Vigili del Fuoco e i carabinieri. Le operazioni di recupero si conclusero dopo molte ore.
Laura Rongoni