Una presenza colorata e allegra, ma soprattutto attenta, per evidenziare le doti di grande statista, il suo coraggio e il contributo alla democrazia dell’Italia, allo sviluppo dell’Abruzzo e di Vasto. Sono stati gli studenti di sei classi della scuola primaria che porta il suo nome a ricordare il senatore Giuseppe Spataro a quarant’anni dalla sua morte avvenuta il 30 gennaio 1979.
La manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale per celebrare la figura dello statista nato a Vasto nel 1897, si è arricchita della presenza dei ragazzi delle quinte A, B, C e D , della quarta B e terza C, dei docenti e della preside Sandra Di Gregorio che hanno partecipato alla santa messa nella concattedrale di San Giuseppe, e alla cerimonia commemorativa con la deposizione della corona d’alloro al busto di Spataro, alla presenza del sindaco Francesco Menna, del suo vice Peppino Forte e di vari assessori.
Poi tutti i presenti, ragazzi compresi, si sono recati in corteo al teatro Rossetti, dove dopo il saluto del primo cittadino, è stato possibile ascoltare la voce autentica di Giuseppe Spataro, grazie ad una registrazione Rai effettuata nel 26 ottobre 1952 che il vicesindaco Forte è riuscito a ottenere. E’ stata per tutti una grande emozione.
“I ragazzi della quinta A della scuola primaria “Giuseppe Spataro” di Vasto hanno avuto un ruolo da protagonisti”, raccontano le docenti, “hanno spiegato con un power point la biografia dell’importante statista vastese e hanno concluso con un canto rap su Spataro ideato a scuola insieme alla loro insegnante Grazia Cicchini. Per loro è stato un giorno importante, per conoscere meglio una persona speciale, per sentirsi onorati di frequentare una scuola che porta il suo nome e per sentirsi testimoni dei valori e degli ideali di Spataro”.
La figura di Spataro, che dal 1950 al 1962 ha ricoperto importanti incarichi di governo, è stata poi tratteggiata nel corso di un convegno moderato dal giornalista Pino Cavuoti, che ha visto la presenza, in qualità di relatori, dello storico Costantino Felice e dell’assessore ai beni e alle attività culturali, Forte.
Anna Bontempo (Il Centro)