Falsi matrimoni: il Tribunale di Vasto (presidente Bruno Giangiacomo, a latere Michela Iannetta e Stefania Izzi) ha avviato ieri mattina la fase istruttoria del giudizio a carico di 19 imputati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso finti matrimoni. Gli accusati in origine erano 28.
Al termine dell’udienza preliminare che si è tenuta a giugno 2018, sei indagati sono stati assolti, tre hanno patteggiato. Molte accuse sarebbero state provate con intercettazioni telefoniche. I colloqui sono in lingua spagnola. Ieri i giudici hanno aggiornato il processo al 5 marzo per conferire l’incarico ad un interprete.
La vicenda risale al 2016. Matrimoni all’apparenza regolari sarebbero stati celebrati a Santo Domingo con tutti i crismi dell’ufficialità. Le spose una volta arrivate in Italia, lasciavano i mariti. Ma questi non erano vittime. Chi si prestava ad andare in Sudamerica per sposare queste donne non cadeva in un raggiro d’amore. Affrontava il viaggio perché pagato da chi gestiva finti matrimoni per far ottenere alle donne caraibiche la cittadinanza italiana.
Gli imputati sono assistiti per lo più dagli avvocati Nicola Chieffo, Alessandro Orlando, Giovanni e Antonello Cerella, Marco Martini, Emilia Cibelli e Antonio Boschetti. Secondo l’accusa, erano due donne caraibiche che reclutavano le finte spose. Amici italiani sarebbero stati il punto di riferimento sul territorio.
Paola Calvano (Il Centro)