Sarà fatta in tarda mattinata oggi a Chieti l’autopsia sul corpo di Pasquale Donatelli, 58 anni, l’operaio edile di Cupello morto domenica notte carbonizzato da un incendio divampato nel sottotetto che stava ultimando nel centro storico di Cupello. Con il passare delle ore emergono particolari sulla tragedia che rattristano ancora di più i paesani.
Donatelli quando è scoppiato l’inferno avrebbe cercato di salvarsi. Il suo corpo è stato trovato dai vigili del fuoco vicino all’ingresso della mansarda. Il volto rivolto alla porta e le braccia tese in avanti fanno pensare al disperato tentativo di raggiungere l’uscio. Non ce l’ha fatta. Ha perso i sensi per le esalazioni e non è riuscito a guadagnare l’uscita. Quando il fuoco ha raggiunto il suo corpo forse Donatelli era già morto.
Questo sarà l’autopsia, che verrà eseguita dal medico legale Pietro Falco, a chiarirlo. La vittima ha raggiunto il sottotetto verso l’una. L’incendio è scoppiato due ore dopo. Il locale è vicino ad un bar dove l’uomo era rimasto fino a tarda ora ad assistere alla partita di campionato della serie A, , commentando i risultati con un gruppo di giovani del paese. All’una anzichè tornare nella casa in cui viveva si è fermato, nel sottotetto. Forse era molto stanco ed ha preferito non andare più lontano. Il locale non ancora finito era gelido e per questo Donatelli ha cercato di scaldarsi accendendo una stufetta. Una scintilla partita dalla stufa potrebbe aver provocato il rogo. I giovani che sabato sera lo hanno visto per l’ultima volta sono sconvolti.
“Era proprio una brava persona”, ripetono. “Si fermava spesso al bar. Era un uomo tranquillo con un unico difetto, voleva vivere da solo”.
Come detto Pasquale Donatelli potrebbe essere morto per asfissia. E’ probabile che i suoi polmoni siano stati bruciati in pochi secondi. Questo spiegherebbe perchè non è riuscito a raggiungere l’ingresso a pochi metri. Oggi il perito eseguirà prima una ispezione cadaverica esterna per analizzare le condizioni delle ossa del cinquantottenne e, a seguire, l’autopsia con l’analisi dei polmoni e di quel che resta delle vie respiratorie.
Gli esami peritali cercheranno di appurare se Donatelli è morto a causa dei gas di combustione, fumo o fiamme. Le condizioni dei polmoni riveleranno se l’operaio è stato soffocato dal monossido di carbonio prodotto dalla stufa o, invece, è morto dopo essere stato aggredito dalle fiamme. Battista potrebbe essere stato intossicato e ucciso dal materiale accatastato nel sottotetto e che ha preso rapidamente fuoco. Contrariamente a quanto si pensa la maggior parte delle vittime di un incendio muore per intossicazione e a causa degli effetti dei gas di combustione. Al termine dell’autopsia la salma sarà consegnata alla famiglia per le esequie funebri.
Paola Calvano (Il Centro)