Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Comune sugli orari della musica. Delusione per chi ha sempre ritenuto ingiuste le limitazioni imposte dal Tar. L’appello contro le decisioni del tribunale amministrativo era stato presentato a dicembre. I giudici della quinta sezione di Roma del Consiglio di Stato hanno rigettato il ricorso condannando il Comune al pagamento delle spese. Da qualche mese tuttavia il Comune ha varato un regolamento comunale.
Gli orari quindi sono disciplinati dall’atto amministrativo e dovrebbero evitare future diatribe. Resta il fatto che a una buona fetta di residenti e turisti non piace l’ordinanza del Tar Pescara n. 97/18. Proprio per questo il Comune di San Salvo, lotta da tempo e in riforma dell’ordinanza impugnata, il 27 luglio 2018 aveva respinto l’istanza cautelare proposta in primo grado da alcuni inquilini del Complesso Helios. Diversi operatori hanno lamentato un clima non favorevole allo sviluppo turistico-ricettivo di San Salvo, che in questi anni ha puntato sulla numerosa e variegata offerta di eventi per captare presenze da tutto il comprensorio e anche al di fuori della regione.
Il problema della diffusione sonora si trascina da anni e non solo a San Salvo. Il Comune di San Salvo si è dotato dall’estate scorsa di un nuovo regolamento per la disciplina dell’attività musicale nei pubblici esercizi di intrattenimento e stabilisce gli orari e i decibel della musica per tutte le manifestazioni del periodo estivo, sia quelle all’interno dei locali sia quelle all’aperto, con lo stop della musica all’1,30 nel centro abitato e alle 2,30 nelle zone vicine, salvo ordinanza del sindaco, con il limite di 55 decibel dopo la mezzanotte. Per manifestazioni ed eventi patrocinati dal Comune e di particolare rilevanza turistica il limite viene spostato alle 3.
Il Comune di Vasto, invece, emana un ‘ordinanza ogni anno per regolamentare orari e decibel. Le associazioni di categoria si trovano d’accordo sulla diversità degli orari e sollecitano un punto di incontro che accontenti tutti allo stesso modo. Non è facile. Gli amministratori lo sanno bene. Tante le diatribe finite davanti i giudici amministrativi e partite da diverse località turistiche. Lo stesso problema riguarda anche i centri storici dove negli ultimi anni sono stati organizzati eventi, manifestazioni e concerti. Gli operatori chiedono di essere aiutati dai Comuni organizzando eventi di richiamo. Una fetta di residenti e turisti ritiene però che non si debba mai eccedere con i decibel e che non si dovrebbe diffondere musica dopo l’una e trenta.
Paola Calvano (Il Centro)