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L’Oasi, la Zes e lo sviluppo del Porto di Vasto

L’Associazione OASI sente la necessità di chiarire alcuni aspetti su varie vicende che la vedono coinvolta. In particolare siamo a richiamare l’attenzione sulla ZES (Zona Economica Speciale) e il relativo e conseguente sviluppo del Porto e sul rapporto tra area industriale e Riserva naturale di Punta Penna.

  1. Sull’istituzione della ZES in Abruzzo va detto, per inciso, che il Porto di Vasto, con l’apprezzabile volume dei suoi traffici, ne rappresenterà elemento fondamentale e imprescindibile e avrà un ruolo basilare, unitamente a quello di Ortona. La ZES è sicuramente una grande opportunità per il nostro territorio, le aziende e lo sviluppo occupazionale, ma rappresenta anche un impegno che va portato a termine, attirando nuovi investimenti. La ZES non lascia spazio a atteggiamenti ipocriti o, ancora peggio, a una politica ondivaga che, in passato ha deciso di non decidere solo per restare a galla. Indicare nella cartografia approvata qualche giorno fa, aree sottoposte a vincolo archeologico o idrogeologico, estensione di terreni impraticabili per l’ubicazione di opifici, lotti troppo lontani tra loro o, addirittura, di piccole dimensioni, magari in zone non urbanizzate, è un atteggiamento irresponsabile di chi non vuole la crescita socioeconomica del territorio. Una politica attenta e lungimirante avrebbe dovuto prevedere una perimetrazione con meno aree, ma di maggiore estensione, stralciando aree industriali retroportuali utilizzabili per eventuali parcheggi, solo per fare un esempio, o spazi da attrezzare per la sosta o il deposito. L’Associazione OASI è animata dall’esclusiva volontà di rappresentare una risorsa per il territorio e non è di certo animata da pretestuosa vena polemica. Chiedere di partecipare, come ha più volte reclamato fino dal giorno della sua costituzione, è un’ambizione che risiede nella stessa responsabilità sociale delle imprese rappresentate. E’ ruolo dell’Amministrazione quello di facilitare e coordinare il funzionamento delle istituzioni in maniera propositiva, nell’esclusivo interesse generale della popolazione, aggregando e non dividendo. La ZES, in base ai piani previsionali, non porterà solo nuove imprese, ma anche opportunità nel traffico passeggeri, in ambito turistico. Proprio per questo, abbiamo già manifestato il nostro pensiero in merito alla perimetrazione che non deve andare verso il gigantismo, ma deve puntare alla funzionalità delle aree, pensando a un hub portuale, pronto a dare risposte su vari fronti. La ZES non è una minaccia per la Riserva, al pari delle industrie e dello scalo marittimo, è un processo da gestire con lungimiranza. La speranza è che la nuova Giunta regionale torni, da subito, sulle decisioni  prese e stabilisca una programmazione rispondente ai reali bisogni degli operatori economici. Per questo sarà necessaria l’opera di concertazione della Regione, ma ancora di più dell’Amministrazione Comunale.
  1. Ribadiamo ancora una volta che Punta Penna è la dimostrazione, concreta, di come le aziende e la natura possano convivere. Come abbiamo più volte sottolineato, lo scenario naturalistico dell’area si è delineato, in questi quarant’anni, alla presenza delle aziende industriali. La riprova ne è proprio lo stesso uccello Fratino, che se ha deciso di venire a nidificare qui, evidentemente il tessuto produttivo non ha nulla di inquietante o di minaccioso sull’habitat. Stesso discorso vale per la vegetazione spontanea che caratterizza le dune marine o le altre molteplici specie di animali che trovano, in questa area, il loro naturale ecosistema di dimora. La zona industriale ha impedito di fatto lo sviluppo di attività economico balneari a forte pressione antropica e il conseguente sfruttamento edilizio, preservando il territorio a vocazione naturalistica dai veri pericoli.
  1. Gli aderenti dell’Associazione OASI,  nel corso degli ultimi anni,hanno  conferito e dialogato con l’Amministrazione Comunale, mostrando un concreto valore etico e sociale delle imprese locali, concedendo responsabilmente e a titolo gratuito, porzioni di terreni per consentire attraversamenti e passaggi, verso la riserva.

Una volta per tutte va detto, a chiare lettere, che la tutela ambientale è prerogativa dell’intera comunità e le aziende che operano a Vasto, nel passato così come nel futuro, sono pronte a fare la propria parte, rigettando ogni forma di strumentalizzazione. Auspichiamo altresì, che invece di continuare a animare il dibattito sulle contrapposizioni, ci si ponga, in maniera costruttiva, l’obiettivo comune di valorizzare il territorio e le sue potenzialità, dando a Riserva, Zona Industriale e Porto prospettive di ampia valorizzazione.

Il direttivo

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