Esaurite le stecche impiegate per i traumi, i medici di Gissi costretti a ricorrere al cartone per stabilizzare il polso di una tredicenne vittima domenica sera di un infortunio. Colpita da una pallonata la ragazzina accompagnata da un genitore, ha chiesto aiuto ai medici dell’ambulatorio di primo intervento dell’ospedale di Gissi.
I medici, nonostante il reparto di radiografia del presidio gissano fosse già chiuso e le scorte di diverso materiale sanitario esaurite, fra mille difficoltà si sono adoperati per evitare alla giovanissima paziente sofferenze e conseguenze.
In attesa delle radiografie programmate per ieri mattina al San Pio di Vasto, gli operatori del punto di primo intervento di Gissi hanno bloccato l’arto della ragazzina in maniera comunque appropriata. Mancando delle stecche mediche i medici hanno usato cartone rigido. Dopo aver bloccato il polso hanno fissato loro stessi l’appuntamento a Vasto dove, ieri mattina, in Ortopedia sono stati fatti tutti gli accertamenti del caso. Facile immaginare tuttavia lo sconcerto dei genitori della piccola quando hanno visto la rudimentale fasciatura.
Indignati hanno riferito l’accaduto all’Eco dell’Alto Molise. In realtà la piccola paziente, a detta di altri utenti, e’ stata assistita immediatamente e al meglio. “Se fossero stati egoisti i medici avrebbero dirottato la ragazzina in altri presidi”, dicono in paese. Non essendoci a Gissi il reparto di ‘Ortopedia ( e non essendoci mai stata),i medici non hanno potuto applicare gesso o altro. Il personale del presidio territoriale di assistenza, ha cercato di soccorrere nel miglior modo possibile la giovanissima utente. E ora sono tanti coloro che tornano a puntare il dito contro l’amministrazione regionale che, avrebbe mortificato i piccoli presidi, impedendo agli operatori di assicure il buon funzionamento delle strutture.
“Quello che è accaduto”, dice il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo “dimostra l’importanza dei presidi territoriali di assistenza che ogni giorno sono chiamati a lenire le sofferenze di tantissimi utenti e spesso sono costretti a farlo senza gli strumenti necessari. Sento di dover fare un plauso ai medici che pur di evitare problemi alla giovanissima paziente hanno trovato un rimedio”, dice il sindaco e l’intero paese condivide il suo pensiero.
Meno teneri sono i giudizi per la dirigenza Asl, ritenuta sorda alle reali esigenze dell’utenza e assolutamente inadeguata. “Spero”, dice il sindaco “che la nuova giunta regionale e, in particolare, il futuro assessore alla Sanità che sara’ nominato, vogliano valorizzare e non piu’ mortificare i piccoli presidi, indispensabili per garantire assistenza sanitaria nell’entroterra e per decongestionare gli ospedali maggiori”.
Paola Calvano (Il Centro)