Il centrosinistra, dopo la proclamazione degli eletti di oggi, ha convocato una prima riunione per lunedì mattina a L’Aquila tra i cinque eletti della coalizione “per fare valutazioni sia sull’avvio della undicesima consiliatura, sia sul contenuto dell’atto di proclamazione”. Come sottolinea il neo consigliere regionale, l’ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, entrato in consiglio come candidato alla presidenza arrivato secondo, sarà valutato anche l’ipotesi di presentare ricorso contro le elezioni di cinque consiglieri di centrosinistra, che ha ottenuto circa il 31% dei consensi, a fronte dei sette seggi al Movimento Cinque stelle, che ha ottenuto circa il 20%.
“Pur consapevoli della lettura della norma regionale che disciplina la ripartizione dei seggi, non possiamo condividere che una coalizione che prende il 12 percento in più rispetto al M5S, sia meno rappresentata dell’altra”.
Il ricorso contro la proclamazione degli eletti “in violazione del principio costituzionale dell’uguaglianza al voto”, dovrà essere presentato da un non eletto, ai quali spetta la legittimazione a chiedere il riconoscimento della incostituzionalità della norma regionale. Legnini si è detto molto soddisfatto dei risultati del nuovo progetto politico messo in campo in Abruzzo anche per l’interesse mostrato a livello nazionale.
“Sbagliati i calcoli, sbagliati gli eletti”, Emilio Iampieri (FI) annuncia ricorso urgente al TAR contro proclamazione consiglieri regionali. “Sento l’obbligo morale – aggiunge – nei confronti dei tantissimi amici che hanno voluto esprimere una preferenza nei miei confronti in occasione delle ultime elezioni regionali, di esprimere qualche considerazione. La prima è la più importante: Grazie di cuore! La seconda è che non un solo voto, tra quelli espressi nei miei confronti e degli amici candidati di Forza Italia, verrà sprecato perché, e ne sono convintissimo, i voti riportati dalla lista nella Provincia de L’Aquila sono sufficienti per eleggere un rappresentante in Consiglio Regionale”.
“La composizione che è stata decretata dalla Commissione elettorale, difatti, è il solo frutto di una non corretta esecuzione dei vari calcoli che portano a definire gli eletti; sbagliati i calcoli, sbagliati gli eletti. L’errore, macroscopico e incredibile, si verifica all’ultimo passaggio quando, invece di utilizzare i resti per ciascuna lista ai sensi del calcolo effettuato al punto immediatamente precedente (è scritto nella legge: “resti da calcolarsi ai sensi del punto a” che è appunto il passaggio precedente), viene utilizzato un dato numerico corrispondente ai voti di ogni lista. Un errore determinato dal vademecum che ha utilizzato la commissione elettorale che, proprio sulla pagina finale, riporta il testo della legge in maniera sbagliata senza la decisiva dicitura “ai sensi del punto a” inducendo all’errore che poi porta a determinare gli eletti in maniera sbagliata”.
“Ricorreremo senza dubbio al TAR – conclude – certissimi che ci darà ragione. Come ragione ci è stata data dai più illustri esperti in materia della nostra nazione consultati in questi giorni, nessuno dei quali pone il minimo dubbio sulla certezza della mia elezione, ai sensi della legge vigente. Resta il rammarico per il danno che non tanto io, ma quanto il territorio della provincia aquilana e della Marsica in particolare, dovrà sopportare in questa prima fase. Fortunatamente i tempi per il ricorso alla giustizia amministrativa sono brevissimi e, presumibilmente tra meno di tre mesi, la verità elettorale sarà ristabilita”.