Dopo Francesco Menna e Tiziana Magnacca, sindaci di Vasto e San Salvo, anche i sindaci di Casalbordino e Pollutri, Filippo Marinucci e Antonio Di Pietro hanno deciso di partecipare al sit in davanti al ministero della Giustizia per reclamare attenzione per il presidio vastese. Anche il consigliere regionale Antonio Menna ed Etel Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, hanno comunicato la propria adesione. Non solo.
Per la prima volta scendono in campo gli studenti. Sono numerosi i giovani che al di la delle appartenenze politiche hanno deciso di sostenere la battaglia per il mantenimento in vita del tribunale vastese. “Non accadeva da anni“, dice soddisfatta l’avvocato Angela Pennetta, organizzatrice della trasferta romana “che tanti giovani abbiano mostrato il senso di appartenenza alla comunità vastese e abbiano condiviso l’importanza di avere un presidio di sicurezza e legalità. Un pullman probabilmente non sarà sufficiente.
“E’ necessario che ognuno di noi nel proprio piccolo con i rappresentanti politici, a tutti i livelli e di tutti i colori, si impegnino per mantenere in vita il tribunale“.
In città però c’è anche chi ha notato che ancora una volta il governo tace. La notizia del sit in è arrivata nella capitale ma le tanto attese risposte dal ministero non arrivano e questo non è certo un buon segnale.
“Forse”, ipotizzano a palazzo di giustizia “non credono che Vasto possa avere il coraggio di reclamare il diritto di giustizia”.
La comunità vastese e gli appartenenti al foro vastese sono decisi a dimostrare la propria determinazione. Il silenzio romano li offende. I tanti appelli del presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo e del presidente del Consiglio dell’ordine, Vittorio Melone sono stati snobbati e illusi con false promesse. “E’ arrivato il momento di riprenderci il diritto al futuro“, conclude Angela Pennetta.
Paola Calvano (Il Centro)