Il porto di Punta Penna batte se stesso. Se il 2018 è stato un anno record, il 2019 è cominciato ancora meglio. Registrate 5mila tonnellate di merce sbarcata in più rispetto allo scorso anno. Negli ultimi mesi alle banchine attraccano enormi mercantili. Nell’ultimo bimestre del 2018 sono state movimentate ben 183.000 tonnellate di merci (147.000 sbarcate e 36.000 imbarcate) con un notevole trend positivo rispetto agli anni passati.
Punta Penna da un paio di anni ha avviato la trasformazione con l’aumento dei piazzali ricavati dall’abbattimento del vecchio mercato ittico e ora destinati allo stoccaggio delle merci, una organizzazione di security al passo con le vigenti normative internazionali, un dragaggio in dirittura di arrivo per l’avamporto e a breve per il bacino interno, oltre ad un piano regolatore approvato, un pescaggio all’ingresso del bacino di 15 metri, piazzali portuali, lontananza da centri abitati, vicinanza all’autostrada A14, e un notevole bacino d’interesse.
Anche per questo c’è molta attesa sulle decisioni finali che riguardano la zes, zona economica speciale. Lo scalo istoniense, l’unico porto commerciale a gestione totalmente abruzzese, gode in questo periodo di ottima salute. Lavora e da lavoro. Ogni mercantile che arriva da lavoro ad una serie incredibile di operatori: gruisti, scaricatori, camionisti.
Eppoi ci sono le officine Il 2019 sarà un anno fondamentale. Le richieste di attracco a Punta Penna crescono e questo può favorire anche le industrie locali. La concorrenza dei Paesi europei non permette distrazioni. Fortunatamente dopo la grande fuga nei Paesi dell’Est si registra una inversione di tendenza.
Per raggiungere la serenità occorre attrarre gli investitori con la qualità del prodotto e dei servizi. «Il territorio e le sue aziende diventano competitive con la qualità, l’impegno e le infrastrutture», ha ricordato il sindaco di Vasto, Francesco Menna, in veste di presidente del Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio ,punta sul porto di Punta Penna per il rilancio economico e produttivo.
Lo scalo marittimo e l’ampio retroterra industriale del Sangro e del Vastese sono in grado di attrarre investimenti di nuove imprese e di qualificare ulteriormente il tessuto industriale, commerciale e dei servizi già operante. «Si tratta indubbiamente di una delle aree economiche più importanti del Mezzogiorno su cui qualificare una proposta di grande potenzialità occupazionale ed economica. Nel 2018 abbiamo lavorato per questo e ci stiamo ancora lavorando, rendendo Punta Penna protagonista del sistema economico di quest’area, che è la più dinamica dell’intero Abruzzo», afferma Menna.
Paola Calvano (Il Centro)