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Il no ai rifiuti, “Un segno a favore del turismo”

“Il parere negativo del Comune alla Ecoexport è un importante passo che concretizza le aspettative di un territorio che deve puntare sempre più su una economia duratura e rispettosa della grande ricchezza in termini di bellezza e biodiversità”. Wwf Zona Frentana e Costa Teatina commenta così il diniego del dirigente della sezione urbanistica comunale, Stefano Monteferrante alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) presentata dalla società di Gavardo (Brescia),  intenzionata a realizzare un deposito di Cdr, cioè rifiuti derivanti dalla raccolta urbana e destinati a essere inceneriti nei cementifici, in un capannone della zona industriale di Punta Penna, a ridosso di una delle spiagge più belle d’Italia e della Costa dei Trabocchi.

L’associazione aveva presentato, insieme a Legambiente, Arci, Italia Nostra e Movimento 5 stelle una serie di osservazioni alla Vinca presentata dalla Ecoexport e ritenuta carente dalla Commissione di valutazione ambientale istituita dal Comune.

“I punti critici erano diversi”, ricorda  la presidente Fabrizia Arduini,le criticità evidenziate sono relative alla non corretta interpretazione delle norme vigenti in merito all’applicazione dell’art. 6 della direttiva Habitat. La mancanza di una giusta analisi finale del sistema ambientale nel suo complesso a nostro parere, assume una particolare gravità laddove già esistono impianti che gravano sullo stesso territorio e che vanno a depauperare risorse non rinnovabili. Senza trascurare l’ effetto cumulo che è un elemento fondante per la direttiva Habitat.  Purtroppo i 18 anni di attesa per la definitiva istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, oltre ad aver frenato una economia green sempre più vincente, aver fatto perdere sotto colate di cemento più di uno scorcio suggestivo, ha di fatto reso i territori involucri vuoti, dove potenzialmente ci si può fare di tutto senza un minimo di criterio”.

Esprime  soddisfazione anche la deputata del Movimento 5 stelle, Daniela Torto, che insieme ai consiglieri comunali Dina Carinci e Marco Gallo aveva sollevato una serie di problematiche presentando e depositando a fine estate un elenco di osservazioni.

Il progetto già dalle prime fasi non ci aveva convinto per l’evidente carenza di documentazione e una chiara sottovalutazione delle problematiche legate all’impatto ambientale potenziale”, commenta la deputata, che ribadisce, insieme ai consiglieri comunali,  l’importanza della tutela del territorio come quello della riserva naturale di Punta Aderci.

“Salvaguardare i nostri paesaggi e l’habitat naturale di tutte le specie è tra i massimi obiettivi del governo del cambiamento e del nostro ministro dell’Ambiente Sergio Costa», conclude Daniela Torto.

Anna Bontempo (Il Centro)

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