“La città di tutto ha bisogno tranne di una nuova guerriglia all’interno di ciò che resta del Pd, di cambi di assessori e di regolamenti di conti”. Davide D’Alessandro, consigliere comunale della lista civica “Vasto 2016”, interviene dopo le primarie del partito democratico che anche in città hanno registrato la vittoria di Nicola Zingaretti con il 53% dei voti. Ci saranno ripercussioni sull’amministrazione comunale? Il sindaco Francesco Menna lo esclude, ma c’è chi, come Fabio Giangiacomo, eletto componente della segreteria nazionale del Pd, invoca “una nuova fase”, mentre Marco Marra, consigliere comunale di “Si per Vasto”, si accinge ad aderire al Pd.
“Il cambiamento non può avvenire togliendo qualcuno e mettendone un altro al suo posto, ma con la sostituzione, per via del voto dei cittadini, di chi negli ultimi tredici anni, ha garantito soltanto la lenta, triste ed inesorabile decadenza di Vasto”, osserva D’Alessandro, “la città di tutto ha bisogno tranne che di una guerriglia interna e di cambi di assessori. I cittadini chiedono la sistemazione delle strade, il rilancio dell’Ospedale, l’Emodinamica, la difesa del Tribunale, maggior sicurezza e un progetto di città con nuove infrastrutture ed opere pubbliche. L’amministrazione del sindaco Francesco Menna, in questi tre anni, è stata difesa proprio da chi ora chiede un cambio di fase. Quale fase? Finora non c’è stata alcuna fase”, incalza il consigliere del centrodestra, “tutte le promesse fatte sono state disattese. E mentre venivano disattese, i “lapenniani” garantivano con i loro voti la tenuta della maggioranza. Oggi parlano come l’opposizione. Chiedono un cambiamento. Ma il cambiamento non può avvenire cambiando assessori”, rimarca D’Alessandro secondo il quale “il problema di Menna è di non aver mai segnato una netta discontinuità con il suo predecessore. I cittadini glielo avevano chiesto, ma lui non ha mantenuto la promessa”.