E facile oggi ricordare quello che avevamo presagito da molti mesi e che avevamo cercato di trasmettere a tutti quelli che ci hanno sentito – ma mai ascoltato – in Consiglio Comunale a Vasto. E’ definitivamente stata archiviata , in un solo colpo , una intera fase storica della politica nazionale che ha visto l’avvento prima , la affermazione dopo ed il successivo inarrestabile decadimento – fino alla ordalia del 4 Marzo e alla conferma delle regionali del 10 Febbraio – di una socialdemocrazia illuminata, progressista , cattolica e riformista, divenuta nel tempo autoreferenziale ed impegnata più nella tutela delle ragioni e delle carriere personali dei propri dirigenti , che nella risoluzione dei problemi drammatici della popolazione italiana ( disoccupazione giovanile, precarietà del lavoro , immigrazione incontrollata ,servizi pubblici in disfacimento , sanità e sicurezza delle persone , etc).
E’ stato altresì contemporaneamente archiviato, nei due schieramenti di centro destra e di centro sinistra , lo sparuto residuale pattuglione del romanticismo postdemocristiano che , evidentemente , pur sopravvivendo , non ha saputo dare voce e rappresentanza alle esigenze di innovazione e di cambiamento della politica nazionale e locale.
Queste cose le avevamo vissute sulla nostra pelle , durante la scorsa campagna elettorale amministrativa comunale, allorquando invece di far scegliere liberamente la gente tra diverse ipotesi di sviluppo sociale ed economico contrapposte e invece di considerare la forte protesta di una popolazione in decadimento e sfinita da dieci anni di insufficiente governo, ai vastesi è stato somministrato un autentico bidone di presunta possibile svolta generazionale : una sorta di inganno che celava abilmente il nulla ed il mantenimento della rendita di posizione , dietro le faccette innocenti e vuote di molti candidati del centrosinistra , anche inconsapevolmente arruolati nelle liste civetta di supporto alla azione interessata di una parte del PD vastese , in disfacimento.
Il risultato , dopo circa tre anni di amministrazione Menna-Lapenna-Forte , è sotto gli occchi di tutti e risulta certificato a caratteri cubitali soprattutto dall’esito delle elezioni della notte del 10 Febbraio scorso. Una tragedia epocale, anticipata e scontata , a fronte della quantità e della qualità della proposta amministrativa messa in campo, insufficiente rispetto ai bisogni ed alle necessità della nostra gente : non ce ne possiamo compiacere, però, visto che sono in ballo le sorti e le ragioni della nostra città e delle sue future generazioni .
La protesta popolare ,infatti, fa addirittura fatica anche a distinguere le varie posizioni tra la maggioranza e la opposizione : vuole solo la risoluzione dei problemi che la attanagliano e la chiarezza nelle proposte risolutive .
Il governo cittadino , chiaramente spogliato dal consenso estorto , appare nudo, inadeguato ed incerto nello svolgimento del mandato a suo tempo ricevuto : ma la Città del Vasto viene prima di tutto per noi e ad un compito di salvaguardia ci vogliamo dedicare , da oggi e nel nostro ruolo : il totale 8 ./.del gradimento non garantisce a nessuno il diritto di governare , chiuso nelle stanze del palazzo ed abbarbicato ad un potere che non c’è più . Noi vogliamo favorire la presa di coscienza.
Abbia la maggioranza politico amministrativa cittadina la serenità e la concretezza di ristrutturare la sua sbilenca attività, recuperando al dibattito ed al contributo costruttivo tutte le risorse positive che ancora in città sono presenti per ribaltare questo declino che sembra inarrestabile. La Città del Vasto ed i vastesi vengono prima di tutto.
Il Nuovo Faro
Edmondo Laudazi