E’ morto per un violento trauma multiplo vertebrale Egidio Benedetto, 63 anni l’operaio dell’Eni finito in mare martedi al largo di Ancona all’interno della cabina di una gru che stava manovrando vicino ad una piattaforma petrolifera. La morte è stata istantanea. Quando è caduto in acqua l’operaio probabilmente era già morto. E’ quanto ha accertato l’autopsia eseguita ieri ad Ancona. Al termine dell’autopsia la salma è stata riconsegnata alla famiglia. L’arrivo a San Salvo del feretro è previsto per le 16. I familiari hanno deciso di allestire la camera ardente nella casa dell’operaio in via Brunelleschi. Amici e parenti potranno rendere quindi omaggio alla salma per 24 ore. I funerali dell’operaio saranno celebrati sabato alle 16 nella parrocchia di San Giuseppe. Alle esequie parteciperà anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale.
L’INCHIESTA. Sulla morte di Egidio Benedetto è stata aperta una inchiesta dalla Procura di Ancona. La moglie dell’operaio, Carmela e i figli, Luca e Francesco si sono affidati agli avvocati Arnaldo e Francesco Tascione. “Nonostante il dolore“, dice l’avvocato Tascione “i miei clienti hanno incontrato anche i rappresentanti dell’Eni. Sentono il bisogno di sapere perchè il loro caro non c’è più. Vogliono sapere cosa è successo”. Una prima risposta è arrivata ieri al termine dell’esame autoptico iniziato alle 15 nell’obitorio dell’ospedale Le Torrette. L’autopsia sul corpo della vittima è stata disposta dal procuratore della Repubblica del tribunale di Ancona, Irene Bilotta. La perizia è stata eseguita dal medico legale Marco Tisè, consulente della Procura. All’esame peritale ha assistito anche il perito nominato dalla famiglia Benedetto, il dottor Cristian D’Ovidio, docente universitario di Medicina legale a Chieti. A provocare la morte di Benedetto è stato un trauma. Particolari più approfonditi su quello che è accaduto dopo, saranno riportati nella perizia che sarà depositata fra 60 giorni. Oltre all’accertamento sulle cause della morte disposte dalla Procura, l’avvocato Tascione ha chiesto al pm di formulare una richiesta di incidente probatorio per verificare le condizioni strutturali della piattaforma petrolifera e delle macchine operatrici, lo stato di manutenzione e di usura dei punti di ancoraggio della gru su cui lavorava la vittima, la condizione dei luoghi e dei materiali movimentati.
LE IPOTESI .”La morte del povero Benedetto”, afferma l’avvocato Tascione, “a nostro avviso,e come del resto ipotizzato dallo stesso procuratore Bilotta, potrebbe essere derivata dalla violazione di norme cautelari e antinfortunistiche generiche e specifiche da parte dei soggetti garanti”. Una ipotesi che ha spinto anche i sindacati a invocare chiarezza. Il cognato di Benedetto, Michele Gatti è convinto che l’errore umano sia da escludere. “Mio cognato Egidio era troppo preciso. Non avrebbe mai fatto una manovra azzardata”. La famiglia si chiede come mai Egidio Benedetto si trovasse sulla gru. Lui aveva altre mansioni. Forse ha accettato per evitare problemi. Proprio la sua disponibilità e generosità potrebbe essere stata fatale. Oggi per San Salvo sarà il giorno del dolore. L’intero paese attende il rientro del feretro.
Paola Calvano (ILlCentro)