Un fragoroso applauso e dei palloncini bianchi in cielo hanno dato l’ultimo saluto a Egidio Benedetto, il 63enne di San Salvo che ha perso la vita nell’incidente avvenuto sulla piattaforma Eni al largo di Ancona. Tanti gli amici. Tanti i colleghi. Tanti i familiari che hanno voluto salutare per l’ultima volta Egidio e che hanno voluto esprimere la loro vicinanza alla moglie Carmela e ai figli Luca e Francesco sfiniti e provati dal dolore. Una chiesa gremita come gremito il piazzale antistante dove lacrime e commozione, sconforto e sgomento è quanto trapelava nei volti di ognuno di loro.
Oggi per l’intera città è stato il giorno del dolore. Il dolore per la perdita di un uomo – marito e padre di due figli – e di un amico sempre pronto ad aiutare l’altro e che con la sua ilarità, simpatia e gioia aveva conquistato il cuore di molti sansalvesi e non solo e nei quali lascerà per sempre un vuoto incolmabile.
La sua morte ha lasciato un’intera città attonita. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia che silenziosa e composta ha aperto ieri pomeriggio le porte di casa per permettere a tutti di salutarlo un’ultima volta.
Ma da domani tutto cambierà e per sempre. Alla morte del loro amato c’è ora un’inchiesta aperta i cui tempi per giungere alla verità non saranno affatto corti e che farà rivivere ogni giorno “quel giorno”. I legali della famiglia, gli avvocati Arnaldo e Francesco Tascione con molta probabilità chiederanno un incidente probatorio, una simulazione tecnica dell’incidente sulla piattaforma. Ma questo non è il giorno delle responsabilità, delle colpe e dei colpevoli. Oggi è ed è stato il giorno del dolore, dell’ultimo saluto a Egidio: una brava persona, un lavoratore serio e scrupoloso che amava la vita, la sua famiglia, i suoi amici, il suo lavoro, quel lavoro nel quale ha perso la vita.
Laura Rongoni