“L’aumento dell’imposta di soggiorno penalizza maggiormente il turismo di livello medio-basso e le relative attività imprenditoriali”. Ne è convinto il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che censura l’incremento del 30% della tassa di scopo decisa dalla giunta comunale, mettendo a confronto le tariffe con quelle di altre località rinomate adriatiche.
“Si tratta di aumenti non coerenti con le dichiarazioni del sindaco Francesco Menna, lesivi dell’interesse della città e punitivi per i turisti meno abbienti e per le imprese oneste”, attaccano Dina Carinci e Marco Gallo, “ci batteremo in consiglio comunale affinchè la tassa di soggiorno sia riportata quantomeno allo stesso livello degli anni precedenti”.
Per i due consiglieri pentastellati gli aumenti “vanno dal 25% per gli alberghi a 4-5 stelle, al 33% per gli alberghi a 3 stelle, fino al 50% per gli alberghi ad 1-2 stelle, per i campeggi e per le strutture ricettive extralberghiere. In pratica si propone un aumento che penalizza maggiormente il turismo di livello medio-basso e le relative attività imprenditoriali. A Rimini, tanto per fare un confronto, la tassa per gli alberghi ad 1 stella è di 0,7 euro, mentre a Vasto sarà di 1,5 euro. A Rimini la tassa per i campeggi è compresa tra 0,2 e 0,8 euro, a Vasto sarà di 1,5 euro, stessa differenza per i Bed & Breakfast”.
Insomma la polemica continua. I primi a scendere in campo contro l’aumento della tassa di soggiorno sono stati Confcommercio e Federalberghi che hanno rimproverato all’amministrazione comunale di non essersi preventivamente consultata con gli operatori del settore, i quali sono stati messi di fronte al fatto compiuto”.
Anna Bontempo (Il Centro)