I nostri dubbi esposti pubblicamente e in sede di Commissione regionale di Vigilanza, purtroppo, erano fondati.
Questo non ci conforta perché la notizia del sequestro della terza vasca del Civeta, operato questa mattina dai Carabinieri per la tutela ambientale del Nucleo Operativo Ecologico di Pescara nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vasto, è preoccupante se pensiamo alle violazioni che vengono contestate. Pensiamo naturalmente alla salute dei nostri cittadini e alla salubrità del territorio.
Il Consorzio Civeta venne commissariato nel giro di 24 ore dall’allora presidente della Regione D’Alfonso e affidato poco dopo alla guida del direttore regionale del Servizio Gestione dei Rifiuti facendo coincidere la figura del controllore e del controllato, caso più unico che raro!
Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso: ma ci preoccupa apprendere che le indagini avrebbero accertato che, nell’arco di due anni dal 2017 al 2018, ben 70.000 tonnellate di rifiuti sono stati conferiti nella discarica del Consorzio Civeta provenienti dalla Puglia, dalla Campania e dal Lazio.
Più volte avevamo chiesto a D’Alfonso di tornare sui suoi passi togliendo un commissariamento non solo ingiusto ma del tutto fuori controllo da parte dei territori, cioè di coloro che subivano le conseguenze delle scelte. Tutte le richieste sono rimaste inascoltate. Magari se lo avesse fatto, oggi non avremmo dovuto apprendere una tale notizia.
Le domande da sempre poste dai sindaci tornano attuali: perché il governatore commissariò in fretta e in furia il Civeta?
Perché solo il Civeta?
Perché nominò il controllore a fare il controllato?
Perché ai sindaci venne negato più volte di far conferire rifiuti da comuni abruzzesi e addirittura il direttore Ambiente della Regione autorizzò se stesso quale commissario a far conferire tonnellate e tonnellate da ben tre regioni diverse?
Ci auguriamo che le indagini siano in grado di sciogliere anche questi dubbi, che la politica, ancora una volta, non è stata in grado di chiarire.
Tutto ciò che è accaduto conforta ancora di più i dubbi e le rimostranze di questi ultimi anni dei sindaci del territorio in particolare quando si sollecitava la Regione Abruzzo a un modus operandi diverso dei rifiuti oltre al cambio di gestione del Civeta, che ha anche comportato l’aumento del prezzo di conferimento.
Con il sequestro della terza vasca ci troveremo forse in emergenza rifiuti e i comuni saranno costretti a doverli portare altrove?
TIZIANA MAGNACCA, sindaco di San Salvo
MIMMO BUDANO, sindaco di Villalfonsina
ALFONSO OTTAVIANO, sindaco di Scerni
FILIPPO MARINUCCI, sindaco di Casalbordino
SAVERIO DI GIACOMO, sindaco di Monteodorisio