Sono rimasti sui camion i rifiuti provenienti dai comuni del comprensorio. Dopo il sequestro della terza vasca del Civeta, disposto dal Tribunale di Vasto su richiesta del procuratore capo Giampiero Di Florio, cresce la preoccupazione dei sindaci del territorio che insieme a tecnici e funzionari stanno cercando in queste ore una soluzione per evitare l’emergenza.
E’ questo uno dei risvolti dell’inchiesta avviata in seguito ad un esposto presentato il 5 novembre 2017 dal presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese, Augusto De Sanctis, che vede indagati Franco Gerardini, dirigente della Regione nonché Commissario Straordinario del Civeta, l’ingegner Luigi Sammartino, direttore tecnico del Consorzio pubblico, Michele Silvestri, legale rappresentante della Cupello Ambiente e il tecnico Fulvio Pelucchi.
Le contestazioni sono relative alla violazione delle norme ambientali e di quanto stabilito nell’autorizzazione integrata ambientale (Aia). La Procura contesta, nello specifico, il conferimento di settantamila tonnellate di rifiuti, nell’arco temporale che va dal 2017 al 2018, provenienti prevalentemente da Puglia, Campania e Lazio, conferimenti extra-regionali che hanno provocato un precoce esaurimento della discarica di proprietà del Civeta, ma gestita dalla Cupello Ambiente. I comuni sono ora a caccia di una soluzione-tampone, ma è evidente che ci sarà un aggravio di costi.
“Gli uffici hanno avviato una indagine di mercato e individuato delle sedi di conferimento adeguate alle nostre necessità, sia in termini quantitativi sia economici”, spiega il sindaco Francesco Menna, “parlare di emergenza, al momento è improprio. Se oggi ci ritroviamo con una discarica sotto sequestro è per colpa delle vecchie gestioni che con i loro consigli di amministrazione hanno prodotto danni a causa delle loro scelte aziendali ed organizzative”.
E’ alla ricerca di una soluzione al problema anche San Salvo. “Al momento abbiamo una disponibilità di massima di un impianto dell’Aquila per la frazione organica e di una struttura di Chieti per l’indifferenziato”, riferisce la sindaca Tiziana Magnacca, “gli uffici si stanno dando da fare, ma i rifiuti, al momento, sono ancora sui camion”.
Non mancano le reazioni politiche. Come quella dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Dina Carinci e Marco Gallo, firmatari di una interrogazione urgente al sindaco Menna e all’assessore all’ambiente , Paola Cianci.
“La nostra preoccupazione è che dal sequestro della discarica possa derivare, come è probabile, il blocco dei conferimenti con la conseguenza che la città potrebbe trovarsi di fronte ad una emergenza rifiuti”, annotano i due pentastellati, “l’amministrazione deve far partecipe la cittadinanza di ogni decisione a riguardo e garantire che non ci sarà un aggravio di costi per i vastesi che, oltre al danno, potrebbero subire la beffa di pagare di più a causa dei viaggi più lunghi per conferire i rifiuti”.
La maggioranza di centrosinistra chiede la convocazione straordinaria ed urgente del consiglio comunale.
“Vogliamo affrontare, insieme alle opposizioni, il problema che si è creato nel nostro comune costretto a far ricorso ad altri impianti con maggiori costi per la comunità vastese”, affermano Lucia Perilli (Città Virtuosa), Marco Marchesani (Filo comune), Elio Baccalà (Patto con Vasto ), Maria Molino (Avanti Vasto) e Roberta Nicoletti (Pd), che auspicano “una programmazione regionale con la costituita Agir e, quindi, con il definitivo superamento dell’attuale fase di commissariamento del Consorzio Civeta”.
Anna Bontempo (Il Centro)