Il Civeta trova due impianti dove andare a conferire i rifiuti urbani dei comuni-consorziati, ma aumenta del 20% le tariffe. Avrà un costo per i cittadini del comprensorio, come era del resto prevedibile, la soluzione individuata dal Consorzio pubblico dopo il sequestro della terza vasca disposto dal Tribunale di Vasto, su richiesta del procuratore capo Giampiero Di Florio ed eseguito dai carabinieri del Noe.
Intorno alle 13 di ieri, quando l’amministrazione comunale di Vasto aveva già individuato due discariche (una per l’organico e l’altra per i rifiuti indifferenziati), è arrivata la comunicazione del Civeta con la buona notizia di aver reperito due impianti (Cerratina di Lanciano per il materiale indifferenziato e la Cogesa di Sulmona per l’organico), e la brutta notizia sull’aumento delle tariffe. A quel punto il sindaco Francesco Menna ha revocato l’ordinanza con cui invitava gli uffici a reperire siti alternativi e chiesto una riunione urgente con il Commissario, Franco Gerardini, gli amministratori degli altri comuni soci del Civeta e i vertici della regione Abruzzo.
“Sono preoccupato per l’aumento delle tariffe del 20%”, spiega il primo cittadino, “ho chiesto l’incontro affinchè vengano trovate subito soluzioni: i rincari non devono ricadere sulle tasche dei cittadini. Voglio ricordare che quando un anno e mezzo fa il Civeta ha aumentato le tariffe, per adeguarle a quelle nazionali e regionali, uno dei pochi comuni che non ha aumentato la tassa sui rifiuti è stato proprio quello di Vasto. La nostra battaglia a non voler aumentare la tassa sui rifiuti continua, ma è necessario trovare subito soluzioni per garantire che questa problematica non ricada sui cittadini”.
Insomma, il servizio di raccolta riprende quindi normalmente in tutti i comuni consorziati, secondo il calendario di conferimento in vigore nei singoli centri, ma non si spegne la polemica. In queste ore è un continuo rimpallo di responsabilità tra il centrodestra e il centrosinistra.
Per Gianni Cordisco, segretario provinciale del Pd “il centrodestra abruzzese e del vastese crea sempre situazioni di emergenza a spese dei cittadini. Nel corso della gestione regionale di Chiodi e Febbo il Civeta aveva un consiglio di amministrazione con la maggioranza dei voti in capo a sindaci di centrodestra (San Salvo, Cupello, Monteodorisio, Villalfonsina)”, continua Cordisco, “un Cda che incurante della legge istitutiva dell’Agir (di cui il sindaco di San Salvo è oggi membro) intendeva rinnovarsi. Il commissariamento del 2016 fu, anche per queste ragioni, atto dovuto al fine di rispettare la legge e ridurre il costo per compensi agli organismi di amministrazione ordinaria. Alla fine del mandato del centrodestra in regione, il Civeta era sommerso di debiti, e di immondizia”.
Per il centrodestra di San Salvo, invece, “bisogna prendere atto che negli ultimi 5 anni le decisioni sui rifiuti sono state prese solo e soltanto dall’ex governatore Luciano D’Alfonso e compagni, le cui scelte sbagliate sono sempre state contestate dai sindaci del centrodestra”.
Nell’acceso dibattito interviene anche il consigliere regionale Pietro Smargiassi, secondo il quale “il sequestro della terza vasca non fa altro che confermare le perplessità da me manifestate nel corso della riunione della Commissione di vigilanza dello scorso 10 ottobre”.
Anna Bontempo (Il Centro)