Il serrato confronto con l’Assessore Forte e il Sindaco (visto che nessun Consigliere di maggioranza ha osato prendere la parola) ha dimostrato l’atteggiamento fumoso e ambiguo di questa Amministrazione. È toccato a noi chiedere la convocazione del Consiglio sul tema scottante del Teatro Rossetti, dopo la sentenza del Tar che ha inchiodato Menna, Lapenna e compagni ai propri errori.
Avevamo denunciato per tempo le lacune del bando e abbiamo invitato l’Amministrazione a evitare il ricorso al Consiglio di Stato. Tutti gli atteggiamenti ondivaghi del Sindaco sono venuti alla luce e ha dovuto abbassare lo sguardo di fronte alla verità: è stato lui, ovviamente, a delegare l’Avvocatura per il ricorso. Lui e non altri. L’avvocatura null’altro avrebbe potuto fare che obbedire. Ma Menna a chi ha obbedito? Chi lo ha costretto, in assenza di interesse pubblico, a decidere in poche ore di attivare il ricorso?
Noi non abbiamo nulla contro i vincitori dei concorsi, ma non debbono essere bocciati dal Tar. Devono essere limpidi, chiari e trasparenti. Non ci devono essere figli e figliastri. E staremo attenti ai costi. A quanto si spende e a quanto si spande. Il primo cittadino si lamenta per i costi di un Consiglio comunale, dove si esalta la democrazia, e nulla dice sui tanti sprechi della sua Amministrazione. Ma ne parleremo il prossimo 3 aprile, nella seduta dedicata al Bilancio. In quell’occasione verranno fuori i tanti buchi di un’Amministrazione che continua a fare acqua da tutte le parti.
Davide D’Alessandro
Alessandra Cappa
Alessandro d’Elisa
Guido Giangiacomo
Edmondo Laudazi
Francesco Prospero