Prende forma la pista ciclabile nel tratto meridionale della Via Verde. Da alcuni giorni – e a distanza di due anni dalla consegna ufficiale dei lavori al raggruppamento di imprese che ha vinto l’appalto europeo da 15 milioni di euro, con un’offerta di 8 milioni – sono cominciati i lavori della ciclovia. Gli operai hanno già sistemato i primi metri di cordoli nella parte più a nord del tracciato e transennato tutta l’area antistante l’ex stazione ferroviaria di piazza Fiume, da anni abbandonata al degrado e all’incuria.
La Via Verde della Costa dei Trabocchi diventa dunque realtà, ma pendono come una spada di Damocle due incognite. Il rischio è che i 42 chilometri di pista progettati si interrompano a Torino di Sangro, in località Lago Dragoni dove c’è un tratto di 150 metri franato a causa dell’erosione e a Casalbordino dove il percorso andrebbe a coincidere con il lungomare, non avendo il comune aree di risulta delle Ferrovie a disposizione.
“La parte interessata alla realizzazione della ciclovia và dalla pinetina al Centro vacanze Poker, ma la Via Verde rischia di interrompersi se non viene individuata una diversa soluzione ”, spiega il sindaco Filippo Marinucci, “quando l’intervento è stato programmato la Provincia non è riuscita a raggiungere un accordo con la precedente amministrazione, si è quindi limitata a tracciare una linea. Dall’inizio del mandato ho sollevato il problema, sollecitando soluzioni progettuali che non creino disagi agli operatori turistici. Anche di recente ho avuto un incontro con i tecnici della Provincia che stanno seguendo i lavori”, aggiunge il primo cittadino casalese, “ai quali ho ribadito tale necessità, ma il nodo non è ancora stato sciolto e c’è un problema di risorse finanziarie da reperire. Occorrono, infatti, 400mila euro. Ne ho parlato anche con il presidente della Regione, Marco Marsilio nel corso dell’incontro che ha tenuto a Casalbordino sul problema dell’erosione della costa. Ripeto, vanno trovate soluzioni alternative: voglio vedere il progetto di fattibilità. Se è consono daremo l’ok, in caso contrario il rischio concreto è che la pista ciclabile si interrompa a Casalbordino”.
L’altra grossa incognita è Lago Dragoni, la località di Torino di Sangro dove le mareggiate hanno completo eroso il tratto interessato al punto da compromettere la stabilità del costone e delle abitazioni sovrastanti. Anche in quella zona c’è il rischio concreto che la pista si fermi.
“ Il ponticello previsto inizialmente non verrà più realizzato, la Provincia ha optato per un’altra soluzione progettuale”, dice il sindaco Nino Di Fonso, “ma la somma a disposizione, un milione di euro derivanti dal ribasso d’asta, non è sufficiente. Per mettere in sicurezza la Via Verde sono necessari altri finanziamenti”.
Anna Bontempo (Il Centro)