Scuole chiuse, nonostante la presenza di autoclavi negli edifici. L’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Menna, che ha disposto la sospensione delle attività didattiche nella giornata di ieri a causa di un guasto alla condotta principale in località Colle Marco di Casoli, ha sollevato polemiche in città.
Molte le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano che hanno dovuto trovare in fretta una sistemazione per i bambini rimasti a casa. C’è chi ha ripiegato sui nonni, chi su una baby sitter trovata all’ultimo momento, ma ci sono state anche mamme che si sono viste costrette a prendere un giorno di ferie per stare con i figli. Insomma, i disagi non sono mancati e sono stati in tanti a chiedersi se la chiusura delle scuole pubbliche e private disposta con l’ordinanza sindacale fosse inevitabile dal momento che tutti gli edifici sono muniti di autoclavi, la cui funzione è proprio quella di sopperire alla mancanza di acqua corrente.
“La chiusura si è resa necessaria da parte del comune di Vasto, ma anche da parte di altri comuni a noi vicini a causa della rottura di una condotta della cui riparazione si sta occupando l’ente gestore Sasi”, spiega il sindaco Francesco Menna, “le scuole di Vasto sono tutte attrezzate con autoclavi con una capienza di acqua sufficiente, ma se la rottura dovesse protrarsi oltre le 24 ore saremmo arrivati a venerdì (cioè oggi per chi legge, ndc), con una chiusura certa. Al fine di garantire i serbatoi e la serenità delle famiglie, degli studenti, dei docenti e del personale scolastico si è resa opportuna la chiusura in modo tale che se la rottura dovesse ripararsi nella tarda mattinata le cisterne e gli autoclavi scolastici saranno poi in grado di sopportare il disagio. Ci auguriamo che quanto prima la Sasi risolvi questa problematica”.
Il comune di Vasto è comunque in buona compagnia visto che anche altri centri vicini hanno disposto la chiusura delle scuole. E’ il caso di San Salvo, Cupello, Casalbordino, Furci, Gissi, Monteodorisio, Pollutri, Torino di Sangro e Villalfonsina. Insomma, i sindaci hanno preferito sospendere le attività didattiche.
Anna Bontempo (Il Centro)
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