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Morto sul lavoro, l’imprenditore è ora indagato

Il giorno dopo la disgrazia in paese c’è un silenzio irreale. La morte di Massimo Roberti, 40 anni titolare di un’azienda di carpenteria, ha provocato un dolore immenso. Tutto il paese si è stretto ai genitori dell’uomo cercando di aiutarli a superare questo terribile momento. Roberti è morto cadendo dal tetto di un capannone industriale di Mafalda (Campobasso). Stava sostituendo dei pannelli danneggiati. La prudenza e la preparazione del quarantenne rende inaccettabile e inspiegabile l’accaduto.

Sulla disgrazia la Procura di Larino ha aperto un fascicolo. Il magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Marianna Meo, ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, il titolare del capannone e disposto l’autopsia sul corpo di Roberti. Il sindaco di Lentella, Carlo Moro e l’assise civica, hanno deciso di proclamare il giorno dei funerali il lutto cittadino. Ma la data dei funerali non è stata ancora fissata. Tutto dipende dall’autopsia.

La salma di Massimo Roberti è stata trasferita all’obitorio del San Timoteo di Termoli. L’anatomo patologo che dovrà eseguire l’autopsia deve arrivare da Foggia. Oggi forse sarà possibile sapere quando avrà luogo la perizia. In paese sperano tutti che la salma possa essere riconsegnata alla famiglia prima possibile.

“Massimo era davvero una brava persona”, dice il titolare del bar “Il Capriccio”, dove spesso l’artigiano si fermava a chiacchierare e a discutere con gli amici soprattutto di sport. Il calcio era la sua passione. Non a caso nel 2017 , in veste di presidente dell’Asd Lentella portò alla promozione la squadra che militava in terza categoria. Poi però una serie di problemi provocò lo scioglimento della squadra. Un grosso cruccio per Roberti che voleva bene ai suoi ragazzi ed era ricambiato con lo stesso affetto. I giovani atleti stanno pensando di partecipare ai funerali con la divisa della squadra.

Il sindaco Carlo Moro, quando ha saputo la notizia, non è riuscito a nascondere il proprio dolore ma anche il sindaco di Fresagrandinaria, Giovanni Di Stefano è molto dispiaciuto. “Non lo conoscevo personalmente“, dice Di Stefano ,“ma lavorava nella sua azienda nella zona industriale del mio paese con grande competenza”, dice Di Stefano. “Quando ho saputo la tragica notizia sono rimasto senza parole”. I sindacati hanno ribadito ieri la necessità di trovare una soluzione per mettere fine a tante tragedie.

Paola Calvano (Il Centro)

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