Quella del professor Guido Brunetti è stata una relazione ampia, articolata e approfondita caratterizzata da rigore culturale e scientifico. Il tema ha riguardato la violenza sulle donne, il femminicidio, la rivoluzione sessuale e il femminismo ed è stato trattato nell’incontro tenuto a Villa Sforza, Lanuvio di Roma, ed organizzato dall’Università Popolare Appia.
“Si parla e si conosce poco o nulla della donna- ha esordito l’illustre oratore- delle capacità del suo cervello e della sua evoluzione nel tempo”.
Contributi significativi provengono dalla psicoanalisi e dalle nuove neuroscienze, le quali stanno “facendo luce sul pianeta ancora sconosciuto e misterioso della donna”, contribuendo ad eliminare “teorie prive di validità scientifica, stereotipi, pregiudizi e ingiustizie di cui le donne sono state vittime nel corso dei secoli”.
Dopo aver affermato che la donna storicamente è stata considerata sul “piano ontologico, mentale e sociale inferiore agli uomini”, il noto autore è passato ad illustrare il concetto e l’evoluzione di violenza, femminicidio, rivoluzione sessuale e femminismo, parlando sia di emergenza sia di ritardo nell’attuazione di valide e concrete politiche a favore delle donne.
“In realtà, la donna- ha spiegato Brunetti- sta subendo una forte svalutazione, soprattutto con il noleggio dell’utero e l’impianto di gameti estranei alla gestante. Vendere l’utero, troncare ogni legame madre-figlio è un atto di violenza, un dramma, una crudeltà, che genera gravi ed irreversibili danni biologici, psicologici, mentali e sociali sia nel bambino che nella madre”.
Studiose e autorevoli esperte nel campo del femminismo hanno parlato- ha ricordato Brunetti- di eclissi, scomparsa, fine della madre e della donna. La donna sta diventando sempre “più simile agli uomini, contendendo loro il potere, senza rendersi conto che è la donna a perdere il potere”.
Aggiungendo che la rivoluzione sessuale e il femminismo sono stati un ‘fallimento’. Una “miseria sessuale” caratterizzata
dall’esplosione di malattie, in cui la donna diventa merce in vendita, una cavia, una ‘zoccola’ (Térèse Hargot). Sono due fenomeni fondati su teorie pseudoscientifiche false, fragilità morale e immaturità psichica, trascinando nel loro fallimento la bellezza femminile, la sua specificità cerebrale e la stessa maternità.
E’ un femminismo che “si rivolta” contro la stessa donna, poiché non ha “liberato” la donna. In nome di una libertà che tuttavia si trasforma “in arbitrio, falsa libertà, schiavitù, sottomissione, mercificazione, oggetto di piacere, prostituzione, divorzio, aborto, mortificando sentimenti, affetti, emozioni e soprattutto la dignità della donna”.
Le donne che hanno conquistato il potere- riflette Brunetti d’accordo con autorevoli femministe- lo gestiscono come gli uomini, forse anche peggio. Oggi, la donna in carriera si arrabbia se le si dice femminista. Da parte sua, la rivoluzione sessuale- aggiunge- ha contribuito allo sviluppo economico del mercato e della pornografia ed ha “erotizzato tutti i rapporti sociali, portando ad aberrazioni morali”.
Creando ansia, depressioni, angoscia, nevrosi psichica.
‘Ci siamo tradite- sostengono importanti studiose di questi fenomeni- e non ce ne siamo neppure accorte’. Il femminismo si è trasformato in “un maschilismo al contrario, in un modello maschile”, rinchiudendosi in un insieme di stereotipi e innalzando la bandiera del potere alle donne come ‘ Spice Girls vestite in paillettes’.
La materia riguardante la donna- conclude il professor Guido Brunetti- è in sostanza “uguaglianza tra i due sessi”, soprattutto “riconoscimento”: “il bisogno universale di avere un’identità personale con cui confrontarsi con l’Altro. Il “riconoscimento” è fondamentale, in quanto genera reputazione e dignità. Il resto è solo “tradimento, negazione nei confronti del valore sacrale e della dignità di ogni donna”.
Il professor Guido Brunetti vive e lavora a Roma. Ha tenuto lezioni nelle università di Roma, Lecce e Salerno. Scrittore, è autore di numerosi libri e saggi che spaziano nei diversi campi delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi.
Anna Gabriele