Cinque anni fa il terribile schianto sulla A14 avvertito dai residenti della collina di Montevecchio e Sant’Antonio Abate. Una tragedia costata la vita ad Antonio Gentile, 53 anni, autotrasportatore pugliese. Per quella morte sono finiti davanti ai giudici vastesi con l’accusa di omicidio colposo, Anton Kocev, autotrasportatore bulgaro e Maryan Zapryanov, il proprietario del mezzo.
Ieri dopo 5 anni di udienze e perizie , i due imputati assistiti dagli avvocati Pina Di Credico del foro di Reggio Emilia, Cosimo Zaccaria e Alessia Massari del foro di Modena, sono stati assolti.
” La vicenda è stata drammatica e dolorosa”, ha detto l’avvocato Pina Di Credico ” ma grazie al nostro perito, l’ingegnere Paolo Ferrari , io e i colleghi della difesa abbiamo dimostrato che i nostri assistiti non avevano alcuna responsabilità in quanto accaduto”.
Antonio Gentile, originario di Mola di Bari, viaggiava verso nord con il suo camion carico di frutta e verdura. Secondo la ricostruzione dei fatti ad opera dagli agenti della sottosezione autostradale Vasto sud, un altro tir che viaggiava in direzione sud, guidato dal camionista bulgaro, invase completamente la corsia opposta per lo scoppio di un pneumatico, dopo aver sfondato le barriere di protezione al centro della carreggiata. Il Tir finì contro la cabina di guida del veicolo guidato dalla vittima. Il camionista bulgaro venne accusato di eccesso di velocità. Il proprietario del camion di aver fatto viaggiare un mezzo con le gomme usurate. La perizia dell’ingegnere Paolo Ferrari ha raccontato però il contrario.
La perizia e altri particolari evidenziati dalle arringhe difensive hanno convinto in aula il giudice Italo Radoccia (pm Irma Fornarola) dell’innocenza degli accusati . Si è chiusa così una drammatica vicenda che per 5 anni ha tenuto impegnati avvocati e periti.
Paola Calvano (il centro)
