Una giovane mamma colpita da un’ischemia cerebrale è stata salvata grazie a due delicate operazioni chirurgiche eseguite in due ospedali diversi, la prima a Pescara e poche ore dopo a Chieti. La donna era ricoverata allo Spirito Santo quando, per sospetta miocardite post partum, è stata colta da malore causato dall’ischemia. Si è reso quindi necessario l’intervento dell’équipe della Neuroradiologia interventistica, con il responsabile Vincenzo Di Egidio e Marco Santoro, per sottoporre la paziente alla procedura di disostruzione della carotide.
Una volta rientrata in Unità coronarica, diretta da Leonardo Paloscia, la neo mamma è stata sottoposta a ulteriori esami diagnostici per accertare l’origine dell’embolia, identificata in un trombo posizionato nel ventricolo sinistro. Si è evidenziato, così, un quadro clinico complesso, caratterizzato da altissimo rischio per la paziente per via dell’elevata instabilità della formazione, attaccata alla parete ventricolare da un sottile peduncolo, e dunque facile a staccarsi e finire in circolo, con conseguenze drammatiche.
La gravità della situazione è stata colta dal cardiologo Massimo Di Marco, che si è subito attivato per un teleconsulto con il direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale di Chieti, Gabriele Di Giammarco, il quale, a sua volta, sulla scorta degli esami inviati, ha dato indicazioni per l’intervento in emergenza. La giovane è stata trasferita con un’ambulanza del 118 al Santissima Annunziata di Chieti, dove l’équipe della Cardiochirurgia era pronta a intervenire.
«Abbiamo lavorato utilizzando una ecografia epimiocardica ad alta risoluzione» spiega Di Giammarco, professore ordinario e direttore della cattedra di Cardiochirurgia dell’università d’Annunzio, che ha eseguito l’operazione coadiuvato dalla sua équipe, «per localizzare con assoluta precisione il trombo, e quindi rimuoverlo praticando una piccola incisione sul ventricolo sinistro. Con l’intervento a cuore aperto, eseguito a Chieti, durato circa tre ore, abbiamo chiuso il cerchio lavorando in sinergia con i colleghi di Pescara: loro sono intervenuti per rimuovere l’ostruzione del circolo cerebrale, noi per eliminarne la causa. Insieme abbiamo restituito una mamma al suo bambino e alla sua vita. E tutto si è consumato in una manciata di ore».
La paziente, dopo una breve degenza in Terapia intensiva, ora si trova ricoverata in reparto, sta bene ed è in attesa di essere trasferita in una struttura di riabilitazione.
Il Centro