Rimozione delle opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi entro 20 giorni dalla notifica del provvedimento. Finisce nel mirino del Comune il Trabocco “Cungarelle” di Casarza, i cui titolari sono stati raggiunti da una ordinanza-ingiunzione per la demolizione delle opere realizzate “in assenza o in difformità del titolo concessorio”.
Si tratta, nello specifico, di una piattaforma che doveva essere di 38,18 metri quadri, ma è stata ampliata di circa 50 mq, fino a 88 metri quadri, di due passerelle e di un casotto ampliato e spostato verso nord modificando la distribuzione interna e ampliando lo spazio destinato alla cucina.
Secondo l’ordinanza emessa dal dirigente del Servizio Parchi Riserve e Demanio del Comune, architetto Michele D’Annunzio, che fa riferimento alla nota trasmessa il 22 febbraio dall’Ufficio circondariale marittimo, i concessionari si sono resi responsabili “dell’occupazione abusiva di una porzione di circa 92,41 metri quadri di area demaniale marittima “.
Si tratta di opere, si legge ancora nel provvedimento pubblicato all’albo pretorio on line, che non possono essere sanate, “non essendo contemplate sul piano del demanio marittimo “permessi in sanatoria per opere abusive realizzate, la cui rimozione si rende indispensabile al fine di evitare ulteriori danni all’ambiente limitrofo”.
Il dirigente avverte anche che in caso di inottemperanza si procederà d’ufficio al ripristino dello stato dei luoghi a spese del concessionario. In questo caso il Comune provvederà al recupero delle somme eventualmente anticipate. L’unica chance per i titolari del Trabocco trasformato in un raffinato ristorante di pesce è ora il ricorso al Tar che può essere presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza-ingiunzione.
Insomma, non è un buon periodo per le antiche macchine da pesca che caratterizzano la suggestiva Costa dei Trabocchi, molte delle quali sono state ristrutturate e trasformate in attività di ristorazione. L’anno scorso, nell’ambito di alcuni controlli sul rispetto delle concessioni demaniali, il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo effettuò il sequestro del Trabocco di località Trave, per la violazione della normativa sul codice della navigazione. In quella circostanza venne accertato che dell’originaria struttura era rimasto ben poco: il manufatto era stato trasformato ed ampliato per renderlo abitabile grazie a degli interventi ritenuti totalmente difformi dagli atti concessori. In particolare venne accertato un ampliamento del Trabocco di circa 200 metri quadri e altre difformità. Il manufatto, al centro di una indagine avviata dal pubblico ministero Michele Pecoraro, è ancora sotto sequestro.
Anna Bontempo (Il Centro)