Aggressione a colpi di accetta: il processo arriva in Cassazione. L’episodio risale al 3 giugno 2014 quando, nei pressi del bar del Giglio a Vasto, tre uomini aggredirono a colpi di accetta M.L.,30 anni. Dopo l’aggressione i tre fuggirono ma dopo 3 giorni vennero rintracciati grazie alle telecamere della videosorveglianza. J.V.P.,34 anni M.M., 38 anni e A.S., 31 anni ,vennero processati con l’accusa di concorso in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. Secondo l’accusa, si era trattato di un vero e proprio agguato posto in essere nei confronti di M.L..
Le indagini svolte dalla Procura consentirono di risalire al movente : un’altro agguato fatto due mesi prima :colpi di arma da fuoco esplosi in via del Porto contro J.V.P.. Dunque, secondo gli inquirenti, l’agguato al bar del Giglio sarebbe stata una vendetta per l’attentato che M.L., insieme ad un complice, F.S. (entrambi però successivamente assolti) avevano perpetrato ai danni di J.V.P..
In primo grado il Tribunale di Vasto in composizione collegiale riqualificò i fatti dal reato di tentato omicidio a quello di lesioni aggravate ritenendo che non sussistesse la volontà di uccidere da parte dei tre imputati. J.V.P. in appello venne condannato a tre anni e 6 mesi di reclusione, M.M. e A.S. a due anni di reclusione.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella, Elisa Pastorelli e Arnaldo Tascione cercheranno ora di dimostrare che non sussiste l’aggravante della premeditazione per essere stato l’incontro che ha determinato l’evento, del tutto casuale. Circostanza, confermata anche dall’inusuale arma utilizzata( un’accetta) nonché dalla mancanza di prove in sulla premeditazione.
Paola Calvano (Il Centro)