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Nasce il Comitato di lotta e di studio contro il clientelismo politico in Italia

Seguendo l’antico rituale medievale della congiunzione delle mani, il potente (in veste di candidato) va a casa del potenziale vassallo (l’elettore, bisognoso) e stabilisce il moderno contratto di vassallaggio : “Io ti aiuto e tu mi voti”. Ovviamente in barba alle leggi, perché se c’è da chiudere gli occhi nelle Commissioni dei concorsi lo si fa e se c’è da chiudere le orecchie negli orali lo si fa e se c’è da costruire un bando coi requisiti che solo tu hai si fa pure quello, violando la legge e demolendo il merito. Infatti, con questa prassi, finiscono per lavorare solo i raccomandati.

Se poi è un parlamentare a chiedere ad un imprenditore il posto per un suo “raccomandato” accade ciò che accade anche tra molti  sindacalisti e imprenditori, i quali, anche in questo caso, fanno la parte dei  valvassori , creando “dipendenza ed obbligo morale”, in capo a chi dovrebbe controllarli ed eventualmente fare norme che non li agevolano: come faccio a legiferare contro un “benefattore” che mi ha appena fatto un “piacere” ?

Dunque, violazioni delle leggi e del merito. Ma anche degli equilibri finanziari, perché i bilanci pubblici vengono piegati per alimentare posti, posticini, strapuntini in consigli di amministrazione e prebende da  dare ai valvassini bisognosi o avidi in cambio del consenso.

Per combattere il sempre vivo  sempre attuale sempre presente favoritismo  il primo maggio 2019 abbiamo  costituito un comitato promotore per avviare una grossa “rivoluzione culturale” che ripudi il clientelismo politico, attraverso la rete, unico spazio in qualche modo ancora libero.

Ne Il segreto di Luca quando don Serafino chiedeva a Andrea Cipriani di interessarsi a un pietoso caso personale, Ignazio  Silone gli  faceva rispondere così: «Ho giurato a me stesso di non interessarmi di pratiche personali. So benissimo che vi sono casi particolarmente pietosi, ma per essi devono provvedere, secondo la specie, i sindaci gli avvocati i medici le levatrici. L’uomo politico, io penso, deve studiare e risolvere problemi collettivi e non procacciare favori personali.

Il Sistema, istituzionale, culturale, economico, accademico, militare, dal medioevo in poi non è molto cambiato  nel detestare  gli uomini liberi, che possano insidiare privilegi consolidati, né dai tempi di Silone, che descrisse magistralmente servilismo e opportunismo italiani, né adesso, dopo manipulite e le varie prima seconda o terza repubblica.

Pertanto:

  1. Intendiamo costituire il Comitato nazionale contro il clientelismo politico;
  2. Incarichiamo degli studiosi che approfondiscano ciò che ho detto, circa questo fenomeno sociale tutto italiano (anzi meridionale) da un punto di vista storico, antropologico, sociologico e culturale, fornendo dati quantitativi per intervenire nelle diverse realtà sociali, che lo esprimono nei territori;
  3. Chiediamo a chi ha il compito di divulgare nelle Scuole italiane la nuova disciplina di Cittadinanza e Costituzione di insegnare che legalità è anche votare liberalmente e, quindi, senza raccomandazione;
  4. Proponiamo leggi e circolari che inaspriscano pene e sanzioni per chi pratica il voto di scambio, con aggravanti per i pubblici ufficiali;
  5. Avviamo una grossa “rivoluzione culturale” per il ripudio del clientelismo politico, attraverso la rete:    il Sistema (istituzionale, culturale, economico, accademico, militare) non sarà molto entusiasta di creare uomini liberi, che poi possano insidiare privilegi consolidati.

Alfredo Agustoni

Gianluca Castaldi

Marisa D’Alfonso

Nicola Dario

Orazio Di Stefano

Claudio Di Vincenzo

Lorella Gattone

Cinzia Gabriele

Renato Locatelli

Antonino Orlando

Angelo Pagano

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