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Discarica sequestrata, “Il Comune dica no alle bollette più care”

Definiscono “generiche” le intenzioni di rivalsa manifestate dall’amministrazione comunale e chiedono chiarezza su chi ricadrà i maggiori costi di trasporto e di smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Si riaccende lo scontro politico dopo il sequestro della discarica del Civeta, le cui vicende sono state oggetto di dibattito nel corso dell’ultimo consiglio comunale culminato con l’approvazione di un ordine del giorno che impegna il sindaco Francesco Mennaa rappresentare all’organo inquirente i gravi danni derivanti per il territorio in seguito ai provvedimenti giudiziari e a richiedere un incontro urgente alla Regione finalizzato a conoscere l’impegno finanziario in favore dei comuni aderenti al Consorzio  per evitare che eventuali conseguenti aumenti gravino sulle realtà amministrate”. Nel documento si fa anche riferimento al “superamento della gestione commissariale e al conseguente ritorno della gestione ai comuni consorziati.

Per il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle si tratta di impegni generici. “Ribadiamo la domanda posta in aula dalla consigliera Dina Carinci”, dicono gli esponenti pentastellati, “cioè chi paga i maggiori costi di trasporto e di smaltimento dei rifiuti indifferenziati conferiti a Chieti. E’ preoccupante che alle generiche intenzioni di rivalsa espresse dal sindaco, abbia fatto riscontro l’approvazione di un ordine del giorno della maggioranza in cui si auspica la possibilità di recuperare i maggiori costi attraverso contributi da richiedere alla Regione, non si sa bene a quale titolo. Difficile comprendere poi per quale motivo una richiesta di finanziamento così strampalata ed irrituale non sia stata indirizzata verso la Provincia che perlomeno riscuote il 5% della Tari pagata dai vastesi. Forse il consigliere Luciano Lapenna crede più facile ottenere finanziamenti dalla Regione, amministrata dal centrodestra, rispetto alla Provincia amministrata dal centrosinistra? Oppure, di fronte ad un prevedibilissimo rifiuto, si vorranno addossare colpe al centrodestra evitando l’imbarazzo agli amici del centrosinistra? “, incalzano i consiglieri pentastellati, i quali ritengono “che il Comune debba contestare al Civeta i maggiori costi derivanti dal sequestro causato dallo smaltimento nella terza vasca, riservandosi ogni ulteriore azione a difesa degli interessi del Comune.  I cittadini di Vasto e degli altri comuni interessati non dovranno pagare nemmeno un euro in più”.

“L’ho già detto in diverse occasioni e lo ribadisco: il Comune non aumenterà la Tari”, ribatte il sindaco, “i maggiori costi non ricadranno sui cittadini vastesi , così come non è accaduto nel 2017 quando il Civeta ha aumentato le tariffe. E’ un impegno preciso che ho assunto e che ho intenzione di onorare. Se dovessero emergere precise responsabilità per quanto è accaduto”, aggiunge Menna, “non esiterò a chiedere il risarcimento”.  

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

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