Si terrà domani, (salvo rinvio per lo sciopero delle Camere penali) una nuova udienza a carico di due artigiani che danneggiavano lapidi e tombe. D.B.C., 57 anni di San Salvo, operaio edile e P.D., 49 anni , marmista originario di Bari ma da tempo residente a San Salvo, sono accusati di danneggiamento aggravato e continuato ai danni dei titolari dei loculi ,vilipendio di tombe e furto oltre a turbata libertà commerciale. Secondo l’accusa, in più di un’occasione, oltre ad infrangere vetri, lampade e cornici, rendendole inservibili, i due avrebbero versato sostanze corrosive su nomi e dati del defunto incisi, provocandone la distruzione.
L’attività giudiziaria è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Vasto Gabriella De Lucia. La vicenda ha avuto inizio due anni fa . Ai carabinieri della locale stazione è stata presentata una denuncia per la distruzione di alcune tombe appena sistemate. Gli investigatori hanno subito capito che le incisioni funerarie non potevano essersi “sciolte” da sole. Gli inquirenti hanno ascoltato diversi testimoni e hanno iniziato a vigilare sul cimitero. In abiti borghesi o fingendosi congiunti di persone appena decedute hanno eseguito controlli accurati al camposanto. I militari hanno così scoperto che i due denunciati, per motivi da chiarire, prendevano di mira le lapidi subito dopo la loro posa in opera.
Paola Calvano (Il Centro)