La confusione che il Sindaco di Vasto vuole alimentare sulla opinione pubblica e cittadina su questa vicenda, attraverso il comunicato stampa diramato nella giornata di ieri, dimostra la sua totale malafede infarcita dalle solite bugie che da mesi circondano la sua sindacatura. Egli cerca di ingannare i vastesi sul Teatro Rossetti gestito da 12 anni da Bellafronte, che è costato, e costa alla comunità oltre 100 mila euro ogni anno per soli 10 o 11 serate musicali e teatrali e per sole 120 persone.
Il sindaco ha dichiarato che il Consiglio Di Stato avendo ribaltato la decisione e la ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale avrebbe sancito la regolarità del concorso e la correttezza dell’operato del Comune a favore di Bellafronte.
Tali affermazioni sono specularmente e sottilmente artefatte allo scopo di mascherare ancora una volta quello che si cela dietro il concorso per la direzione artistica del Rossetti, dove – secondo la mia opinione – non è stato ravvisato da parte del TAR un interesse pubblico ma piuttosto un interesse privato che si consuma da 12 anni per favorire il solito direttore artistico.
L’assunto del sindaco, dunque, viene rappresentato in modo falso perché i giudici in sostanza hanno solo deciso di soprassedere, nelle more della decisione definitiva della causa, fissata per il 19.12 2019, sulla sospensione della validità del vecchio concorso basandosi sull’opportunità di non interrompere il servizio del teatro prima della decisione del giudizio, tenuto conto che tra la comparazione del danno per l’aspettativa dei concorrenti di vedersi rivalutati nuovamente i loro punteggi di merito e quello del danno per la interruzione dell’attività teatrale debba, per cautela e fino alla decisione della causa, prevalere quest’ultimo interesse.
Il Consiglio di Stato, inoltre, non ha in alcun modo censurato le illegittimità del concorso paventate in sede cautelare dal Tar Abruzzo e quindi il sindaco non poteva propinare ai cittadini che con la pronuncia temporanea e preventiva dei giudici romani si fosse acclarata la piena regolarità del concorso.
E’ proprio questo il nuovo inganno montato sull’affaire Bellafronte, tutt’ora in odore di irregolarità.
E’ dunque chiaro che la decisione di merito sulla questione spetterà al TAR, che già si è espresso il 15 gennaio sostenendo che la gestione del concorso risulta poco trasparente, anzi molto fumosa. Appaiono evidenti la demagogia, la malafede e le falsità rappresentate da questo sindaco Menna che sotto il suo fallimentare e sterile operato amministrativo sta precipitando la nostra città.
I risultati elettorali regionali lo hanno già messo fuori gioco e tra pochi giorni vedremo la sua agonia politica assieme ai silenti e muti consiglieri comunali. Sarà utile ricordare ai vastesi e soprattutto alla sua giunta che proprio quest’ultima espresse parere negativo sull’eventuale ricorso al Consiglio di Stato; giunta composta da Marchesani, Forte, Barisano, Cianci, Bosco, Marcello, Presidente del Consiglio Del Piano, consigliere Baccalà, nella seduta del 27 febbraio, presente lo stesso Sindaco. Il giorno dopo, la città scoprì invece che il Sindaco, smentendo la sua Giunta, aveva incaricato l’avvocato Zaccaria titolare dell’ufficio, di procedere al ricorso presso il Consiglio di Stato con nuovo e pesante aggravio di spese per la comunità vastese, dopo quelle pagate al TAR. Ecco cittadini e amici della stampa chi, purtroppo, rappresenta le Istituzioni di questa infelice città.
Caro Sindaco che ti nascondi di fronte alla verità volendo creare confusione, la questione Bellafronte non si è conclusa con la ordinanza del Consiglio di Stato. Essa sarà decisa il 19 dicembre 2019 a Pescara, dai giudici del TAR Abruzzo. Quegli stessi Giudici che il 15 gennaio hanno supposto la irregolarità del concorso a favore di Bellafronte. Solo il 19 dicembre ci sarà “ il risultato “ su questo nebuloso caso le cui premesse sono state l’annullamento di tutti gli atti del concorso.
Menna Ivo ambientalista storico e Lista La nuova terra