“Far rispettare la città, i propri monumenti e luoghi d’arte deve diventare una pretesa da parte del Comune a tutti i cittadini. Chi ha ridotto palazzo d’Avalos a un urinatoio pubblico va identificato, multato e condannato alla pulizia del luogo”. Comincia così la lettera inviata al Centro da parte di alcuni residenti che domenica mattina con grande imbarazzo non hanno saputo rispondere ad una turista olandese che insieme ad alcuni connazionali ha definito “vergognose” le condizioni del cortile del d’Avalos. La comitiva olandese si è allontanata nauseata dall’oleazzo e così pure un gruppo di turisti arrivati dalle Marche e altri venti dalla Lombardia.
L’androne del palazzo era pieno di urina e rifiuti. “Ho constatato personalmente lo sgradevole e incivile incoveniente”, dice Ivo Menna, ambientalista storico. “Il Comune non può permettere che il cortile del d’Avalos venga usato come toilette”.
“Il Comune deve pretendere rispetto per i vastesi e per Vasto. Quello che è accaduto a Palazzo d’Avalos non può essere tollerato. Il degrado mortifica tutti noi. le telecamere possono aiutare la polizia locale a identificare gli sporcaccini incivili. Serve un gesto che sia d’esempio. Il centro storico non è un bagno all’aperto”.
Paola Calvano (Il Centro)