L’invasione di cinghiali non risparmia il centro cittadino. Due esemplari adulti ieri mattina all’alba hanno dato la sveglia ai residenti di via Antonio Bosco. Gli ungulati si aggiravano fra le auto in sosta non lontano dal viadotto Histonium. Il proprietario di una vettura ha dovuto attendere che gli animali si spostassero per andare al lavoro. La presenza dei cinghiali comincia a provocare anche danni economici e al turismo.
Dopo l’aggressione del ponte del primo maggio ad un gruppo di turisti che aveva deciso di visitare la Riserva di Punta Aderci, un gruppo di amici degli aggrediti in procinto di venire a Vasto ha disdetto la vacanza. La comitiva aveva prenotato in un B&B di Punta Penna. I titolari hanno deciso di presentare un esposto chiedendo i danni.
“E’ evidente che il fenomeno è ormai divenuto incontenibile“, dice l’avvocato Angela Pennetta che ieri ha proseguito la raccolta di firme fra le bancarelle del mercato settimanale del mercoledi al quartiere San Paolo.
“La convivenza con i cinghiali non piace a chi ha intenzione di fare una passeggiata a piedi o in bicicletta. La disavventura dei turisti rincorsi all’inizio del mese racconta da sola la necessità di intervenire con iniziative adeguate. Anche gli ambientalisti devono capire che la convivenza con i cinghiali, è una convivenza pericolosa. Lo stesso vale per i motociclisti. Loro rischiano la vita. E’ davvero assurdo che all’estero ci siano Paesi mobilitati per contenere il fenomeno malsano (peste suina e tubercolosi sono due patologie che spaventano e che la presenza dei cinghiali favorisce) e da noi non si faccia nulla”.
Subito dopo le elezioni europee sembra che una delegazione di operatori e rappresentanti del comitato diretto da Angela Pennetta sia intenzionata ad andare dal prefetto documentando i danni subiti dagli operatori turistici e dagli agricoltori da San Salvo a Casalbordino. A Casalbordino i cinghiali hanno preso di mira soprattutto i vigneti.
“Scavano fossi sotto i filari. Stanno distruggendo tutto”, ha detto esasperato un agricoltore di località Miracoli. Anche l’associazione Terre di Punta Aderci prosegue la sua battaglia contro gli ungulati chiedendo il loro abbattimento. A detta degli esperti è difficile che ciò possa avvenire. Una selezione però è possibile e non più rinviabile.
Paola Calvano (Il Centro)