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Elizabeth Rampani prima bagnante forestiera in costume approdata a San Salvo

Verso la fine degli anni Sessanta, la spiaggia di San Salvo era ancora allo stato selvaggio: sabbia fine, fondali bassi, mare turchese e trasparente; si  prolungava fino all’attuale strada statale n. 16 Adriatica. Non c’era anima viva in giro; solo ogni tanto si  vedevano gruppi  di pescatori vastesi praticare la pesca con la sciabica.

Il giorno del 15 agosto, festa  di Maria Assunta in Cielo (Sànda Marè),  la spiaggia si riempiva di intere famiglie, tantissimi giovani. Per proteggersi dalla calura soffocante, si riparavano sotto l’ombra delle lenzuola di lino fatte a mano, annodate alle stanghe dei carretti  (traiène). Il concetto di  vacanze al mare non era ancora penetrato nella coscienza della popolazione salvanese. Non era così semplice arrivare in quel luogo quasi  fuori dal mondo.

“Ricordo magnificamente quando l’ Estate del 1957  conobbi la prima volta Elizabeth Rampani  elegantissima, nella piazza del municipio di San Salvo– racconta il mastro barbiere in pensione, Vito Di Petta  ( màste Vìte). Diventammo subito amici.  Aveva a Milano un locanda,  presso la quale  alloggiavano diversi giovani salvanesi: Antonio Longhi, Evaristo  Cardarella,  Dino Romano Cervone, Antonio Antenucci (scupenàre) , Donato Camicia (camisciàlle), Nicola Ciavatta (machè), Gino Ciavatta (oria). Elizabeth é stata la prima bagnante forestiera che impresse l’orma dei piedi nella spiaggia soffice e dorata del litorale salvanese”.

I lettori si chiederanno come mai la signora Elizabeth ha scelto per le sue vacanze estive, la sconosciuta spiaggia di San Salvo?  Fu Antonio Antenucci un giovane salvanese , che alloggiava nella sua locanda,  a  sollecitare la signora Rampani a concedersi qualche vacanza  a  San Salvo. Ai  primi di luglio,infatti, donna Elizabeth  preparò  i bagagli e partì in treno. Le toccò aspettare diverse ore, prima che giungesse l’autobus da San Salvo.

Il suo primo desiderio fu quello di fare una passeggiata in riva al mare. Si recò con  l’autobus fino alla  stazione ferroviaria. Per arrivare alla spiaggia doveva percorrere un lungo e insidioso cammino a piedi, sotto un sole implacabile. La signora Rampani con una grande determinazione attraversò i binari e s’inoltrò lungo un sentiero impervio e pieno di spine. Improvvisamente apparve davanti ai suoi occhi  un paesaggio pittoresco. Rimase talmente soddisfatta di aver scoperto quel paesaggio fiabesco, che prolungò il soggiorno. Portava un appariscente costume a due pezzi; cosa estremamente rara a quei tempi. La notizia si sparse  per il paese.  Molti ragazzotti  si recarono a piedi al mare,  per  sbirciare  da dietro le dune,  l’avvenente milanese  in abiti succinti.  L’anno seguente molti suoi amici vennero a trascorrere l’estate al mare di San Salvo. Iniziava così la crescita del turismo di massa.  Elizabeth Rampani ci ha lasciato. Merita di essere ricordata e onorata  con adeguata attenzione dagli amanti del mare.

Michele Molino

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