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Operaio cade, dirigente comunale assolto

25 settembre 2016. Un operaio del comune di 64 anni, addetto all’ufficio Manutenzione e ambiente cadde da una scala mentre era al lavoro sul tetto di una scuola. Quell’incidente è costato il rinvio a giudizio del dirigente del settore, Lavori pubblici e manutenzione del Comune di San Salvo , M.D.F.. Il dirigente era accusato di non aver fornito al lavoratore strumenti di lavoro adeguati e sicuri, nello specifico, una scala non a norma.Il difensore di M.D.F. , l’avvocato Antonello Cerella, ha dimostrato ai giudici davanti ai quali è comparso l’imputato, che la scala dalla quale l’operaio cadde non era quella fornita dal Comune.

“Il sessantaquattrenne”,  spiega l’avvocato Cerella “il giorno dell’incidente salì su una scala che era nella scuola in cui lui stava lavorando ma non era quella del comune. I giudici hanno accolto le motivazioni della difesa e M.D.F.è stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”.

Il giorno dell’incidente l’operaio stava eseguendo lavori di routine sul tetto del plesso scolastico di Sant’Antonio Abate, appartenente all’istituto comprensivo 2. Tutto accadde nel giro di pochi secondi. Per qualche minuto si temette il peggio. I soccorsi furono immediati. I carabinieri e gli agenti della polizia locale di San Salvo e il personale del servizio di medicina del lavoro della Asl Lanciano-Vasto-Chieti stilarono un rapporto che venne poi inviato alla magistratura.

Appena appresa la notizia, sul luogo dell’incidente arrivò anche il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che attraverso il racconto di alcuni testimoni cercò di capire cosa fosse accaduto esattamente e perché. L’operaio stava scendendo dalla scala finita al centro delle arringhe difensive, sistemata su un soppalco dopo aver eseguito un primo intervento.

“Il ferito fece tutto da solo. La scala fu presa da lui. Cadde da un’altezza di circa tre metri dopo un improvviso, sbilanciamento all’indietro senza riuscire ad aggrapparsi da qualche parte. Un fatto spiacevole , ma il dirigente non c’entrava nulla con quanto accaduto”, ribadisce la difesa dell’indagato. M.D.F. tira un sospiro di sollievo. Subito dopo l’incidente fu il primo a rammaricarsi per l’accaduto accertandosi delle condizioni di salute dell’operaio.

Paola Calvano (Il Centro)

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