Assalto al furgone portavalori sulla A14. Le indagini ripartono da Perugia. Il 10 giugno saranno affidate le nuove perizie scientifiche . La rapina al portavalori della società Aquila avvenne nel 2012. Il processo è approdato ora davanti alla Corte d’appello di Perugia. Un perito nominato dai giudici perugini, dovrà eseguire nuove verifiche sulle tracce del dna.
Una integrazione probatoria che potrebbe portare a clamorosi risultati. I difensori degli imputati, Giovanni e Antonino Cerella, Antonio Valentini, Rosario Marino e Giancarlo Chiarello insistono su discrepanze e particolari discutibili che la Cassazione ha accolto e per le quali hanno chiesto l’assoluzione definitiva degli imputati su cui pendono le accuse di rapina aggravata, tentato omicidio, porto in luogo pubblico di armi, ricettazione e violenza privata.
A comporre il commando armato secondo l’accusa furono, Leonardo Caputo, Vincenzo Sciusco, Antonio Patruno,Simone Di Gregorio e Cono Surace. Nel 2017 la Corte d’appello aquilana inflisse agli imputati pene tra i 10 ed i 18 anni. Ad aprile 2018 sono stati rimessi gli atti a Perugia per una nuova valutazione degli elementi processuali. Il 10 giugno è in programma l’integrazione probatoria .I reperti analizzati dai Ris di Roma subito dopo la rapina dovranno essere riesaminati da un nuovo perito.
Paola Calvano (Il Centro)