“Ho depositato un’interpellanza in Consiglio Regionale riguardo allo spostamento dell’Autorità di Sistema Portuale da Ancona a Civitavecchia. È il momento che il Presidente Marsilio e la giunta di centro destra spieghino alle aziende abruzzesi cosa hanno realmente intenzione di fare e lo facciano pubblicamente. Questo silenzio che va avanti da mesi non è più accettabile”.
Ad affermarlo è il capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi che prosegue: “Sono mesi che ci battiamo per ottenere il passaggio dell’Autorità di Sistema Portuale da Ancona a Civitavecchia. Lo facciamo perché questo spostamento renderebbe l’Abruzzo protagonista del corridoio Tirreno-Adriatico, attirando investimenti e garantendo alla nostra Regione la possibilità di accedere a nuovi finanziamenti per lo sviluppo delle infrastrutture. Tutto il tessuto economico abruzzese spinge affinché si vada in fondo a questa decisione e si garantisca al territorio un netto cambio di passo nella crescita economica. Lo chiedono anche diversi sindaci delle aree interne ai quali mi rivolgo per chiarire – se fosse necessario – un punto importante: il Ministero dei Trasporti ha già dato il suo benestare allo spostamento dell’Autorità di Sistema Portuale, lo spostamento è solo ed esclusivamente riconducibile all’iniziativa e alla responsabilità del presidente Marco Marsilio! Chi non ha ancora preso nessuna posizione al riguardo è il governo di Regione Abruzzo, che ancora rimane inspiegabilmente immobile”.
“Avevamo capito – conclude – che anche il centro destra fosse d’accordo con noi. Per tutta la campagna elettorale hanno ripetuto agli abruzzesi di voler andare in questa direzione, ma il Presidente Marsilio non ha ancora fatto niente affinché si concretizzasse il trasferimento. Dal momento che abbiamo atteso invano risposte pubbliche o a mezzo stampa, adesso li mettiamo alla prova dei fatti. Vengano in Consiglio Regionale a spiegare, a noi e agli imprenditori abruzzesi, quale strada hanno intenzione di percorre. Se vogliono far partire una fase di rilancio economico e occupazionale della nostra Regione o se preferiscono la fase di stagnazione a cui ci sta costringendo il loro immobilismo”.