Una discarica a cielo aperto in spregio a tutte le norme del buon senso e della tolleranza, oltre che gestita in violazione alle leggi. La documentazione fotografica dimostra che nella zona industriale di Vasto, a ridosso di importanti aziende tuttora operative, l’Amministrazione comunale tollera un deposito abusivo di cassette in polistirolo, vuote ma sporche ed originariamente destinate al contenimento di pesce e frutti di mare.
Il deposito, integrato da rifiuti di altro genere e di provenienza incerta, gettati da chi pensa di trovarsi di fronte ad un immondezzaio, emana odori nauseabondi e pestilenziali che, tra l’altro, favoriscono l’addensamento di cinghiali ed altri animali selvatici; il disordine, dovuto allo spandimento dei contenitori inquinati e delle buste, crea una immagine penosa per chi passa nelle vicinanze. La motivazione deve essere ricercata nel ridotto dimensionamento della stazione di raccolta provvisoria, nella mancanza di vigilanza e nel mancato svuotamento dei rifiuti evidentemente effettuato a frequenze inadeguate.
Il rimedio, semplice, consiste nell’aumento dei turni di raccolta e nella vigilanza del deposito che, ad oggi, può essere considerato una vera e propria discarica abusiva, prodotta dall’azione di chi dovrebbe garantire un servizio efficace ed efficiente. Tale inefficienza del sistema di raccolta si manifesta anche a Vasto Marina dove, presso gli stabilimenti balneari, la raccolta del residuo, quest’anno, è limitata a solo due volte la settimana, con gravi disagi per i pubblici esercizi. Evidentemente i pesanti costi sostenuti dai cittadini vastesi per la Tari non sono sufficienti per Menna, Cianci e la Pulchra a soddisfare i bisogni di una popolazione che non ne può più di disservizi e di inadeguatezze.
Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro)
Alessandro D’Elisa (Gruppo misto)
Guido Giangiacomo (Forza Italia)
Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia)
Francesco Prospero (Fratelli d’Italia)