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Tagliati dieci alberi, Italia Nostra: “Una strage”

Dopo la strage degli oleandri in piena fioritura è arrivato lo sterminio di tamerici e robinie. Una decina di alberi spettacolari e decorativi che con la loro presenza abbellivano il parcheggio di San Nicola, suggestiva località della costa,  sono stati abbattuti dalla ditta incaricata dal Comune.

Il motivo? Secondo le notizie che arrivano da Palazzo di città gli alberi sono stati tagliati perché “secchi”, versione smentita dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste che, giunti sul posto, hanno verificato l’esatto contrario proprio osservando il tronco. Cioè che le piante erano verdi e rigogliose. Circostanza che sta facendo montare di nuovo la protesta in città dove si è creato un vero e proprio movimento di opinione. Sono sempre più numerosi i cittadini stanchi di assistere al massacro del patrimonio arboreo in nome di un appalto – quello per la manutenzione del verde – partito tardi per le inefficienze della macchina amministrativa e gestito male. Potature sbagliate in un periodo sbagliato e tagli inutili.

“E’ veramente assurdo quello che sta accadendo”, tuona Davide Aquilano, presidente di Italia Nostra del Vastese, “stiamo assistendo da giorni al massacro di oleandri e alberi ornamentali. I primi sono stati capitozzati, cioè ridotti a dei monconi proprio nel periodo della loro massima fioritura; i secondi sono stati segati alla base senza alcun motivo. Non riusciamo a comprendere tanto accanimento contro il nostro patrimonio arboreo”, continua il presidente di Italia Nostra che insieme alle altre associazioni cittadine è sul piede di guerra, “ma la cosa più sconcertante è il comportamento dell’amministrazione comunale che, sorda alle proteste dei cittadini, tira dritta sulla sua strada, senza preoccuparsi più di tanto delle centinaia di persone che stanno condannando questa operazione”.

Dal Comune arriva una versione completamente diversa. “Gli alberi sono stati tagliati perché erano secchi”, spiega l’assessore ai Servizi Manutentivi, Gabriele Barisano, “le parti rigogliose che hanno visto caricare sui camion sono le chiome degli arbusti potati. Mi sono informato e ho avuto ampie rassicurazioni dagli uffici”.

Secondo Italia Nostra “tutto questo non sarebbe successo se il Comune si fosse dotato di un regolamento del verde”.

Sono anni che le associazioni chiedono l’approvazione del disciplinare confezionato nel 2007 dal botanico Luigi  Cinquina, dal naturalista Stefano Taglioli e dalla ex consigliera comunale, Marisa Ulisse.

Dopo aver dormito per anni in qualche cassetto del Municipio, il documento che disciplina anche le potature, dando preziose indicazioni su come intervenire e in quale periodo, continua a essere oggetto di un curioso “palleggio” fra i due assessorati coinvolti: l’ambiente e i servizi manutentivi.

Sull’argomento è stata anche presentata una interrogazione da Davide D’Alessandro e Alessandra Cappa. I due consiglieri della Lega chiedono di individuare i responsabili “di una operazione scellerata e dannosa per l’ambiente ed il paesaggio” e sollecitano l’approvazione del regolamento del verde.

Anna Bontempo (Il Centro)

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